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Salute & Benessere
25 Giugno 2025 - 14:55
Immagine di repertorio
La Giornata Mondiale della Vitiligine, ricorrenza istituita nel 2011, si celebra ogni anno il 25 giugno con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza su questa patologia cutanea cronica, che si manifesta attraverso la perdita di pigmentazione in specifiche aree della pelle. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), la vitiligine colpisce circa l’1% della popolazione mondiale, senza distinzioni legate a etnia o genere, e si presenta con maggiore frequenza dopo i 20 anni di età, pur potendo comparire anche in età infantile.
Le cause della vitiligine non sono completamente note, ma si ritiene che la malattia abbia una base autoimmune. Secondo l’ISS, il sistema immunitario agirebbe erroneamente contro i melanociti – cellule responsabili della produzione di melanina – provocando la formazione di macchie cutanee depigmentate, ben circoscritte.
La patologia si distingue principalmente in due forme:
Vitiligine non segmentale (o generalizzata): caratterizzata da macchie bianche simmetriche su entrambi i lati del corpo. È la forma più diffusa (circa 90% dei casi) e tende a colpire mani, gomiti, ginocchia, volto e genitali.
Vitiligine segmentale: meno comune (10% dei casi), compare solitamente durante l’infanzia e interessa una sola area corporea, in modo asimmetrico.
I sintomi includono la depigmentazione progressiva della pelle in specifiche aree, ma anche alterazioni nella colorazione di ciglia, sopracciglia, barba e capelli (prematuro sbiancamento), oltre a modifiche del colore delle mucose orali e nasali e, in rari casi, delle membrane oculari. La malattia non è contagiosa né dolorosa, ma può avere impatto psicologico nei pazienti.
Attualmente non esiste una cura definitiva. Tuttavia, alcune terapie possono migliorare l’aspetto della pelle:
Fototerapia con raggi UVB a banda stretta: stimola la produzione di melanina.
Corticosteroidi topici: utilizzati nelle fasi iniziali per rallentare la progressione delle lesioni.
Inibitori della calcineurina: alternativa farmacologica non corticosteroidea per aree sensibili come viso o genitali.
Trapianto di melanociti o di pelle: utilizzato in casi selezionati, prevede l’impianto di cellule pigmentate da zone sane a quelle colpite.
Per le forme localizzate e meno evidenti, è possibile l’uso di prodotti coprenti cosmetici o l’adozione di strategie di fotoprotezione. I pazienti affetti da vitiligine devono infatti prestare particolare attenzione all’esposizione solare, utilizzando creme con SPF 50+ per evitare scottature nelle zone prive di melanina.
In Italia, alcune terapie sono coperte dal Servizio Sanitario Nazionale, ma l’accesso dipende dalle singole Regioni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità include la vitiligine tra le patologie dermatologiche ad alto impatto psicosociale, e promuove l’integrazione del supporto psicologico nei percorsi di cura.
Maggiori informazioni e linee guida sono disponibili sul portale dell’ISS e sul sito della World Vitiligo Day Association, ente promotore della ricorrenza.
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