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Indagini territoriali
25 Giugno 2025 - 20:45
Bologna
Non basta apparire virtuosi nei ranking globali per essere percepiti come luoghi dove vivere bene. A ribaltare stereotipi e classifiche è una nuova ricerca firmata italiadecide in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che indaga come le città italiane contribuiscono alla reputazione del Paese e al suo potenziale di attrazione.
Lo studio, parte di un progetto avviato nel 2018, mette al centro la percezione diretta dei cittadini, analizzando in profondità le opinioni su dieci città chiave: da Milano a Palermo, passando per Bari, Verona e Bologna. Ed è proprio Bologna a emergere come il simbolo dell’equilibrio urbano: alta qualità della vita e forte produttività la rendono tra le più apprezzate a livello nazionale.
Accanto al capoluogo emiliano, anche Verona e Bergamo ottengono riscontri molto positivi, soprattutto per la sicurezza, la sostenibilità ambientale e l’efficienza dei servizi. Diverso il quadro per le metropoli: Milano brilla per dinamismo economico e culturale, ma viene penalizzata per costi e stress urbano. Più fragile la reputazione di Roma, Napoli e Palermo, dove pesano giudizi negativi su trasporti, pulizia e sicurezza, nonostante la ricchezza culturale e relazionale resti un punto di forza.
Lo studio sottolinea anche una marcata differenza di genere nella valutazione delle città: le donne del campione appaiono più attente e critiche verso temi concreti come salute, ambiente e sicurezza, segnalando la necessità di progettare politiche urbane più sensibili alle esigenze specifiche.
In tutto, quindici indicatori strutturati in cinque aree tematiche (tra cui vivacità sociale, infrastrutture e valori economici) compongono la mappa reputazionale. I punti deboli più frequenti? La sanità pubblica e la pulizia urbana, soprattutto nelle aree del Sud.
Ma la ricerca non si limita alla diagnosi: propone strategie per rafforzare la reputazione urbana, puntando su narrazioni territoriali autentiche, su politiche che coniughino inclusione, sostenibilità e sviluppo e su un’immagine più coerente dell’Italia. Perché una città ben percepita può attrarre investimenti, trattenere talenti e contribuire alla crescita del Paese.
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