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Agricoltura
26 Giugno 2025 - 10:51
Esemplari adulti e una larva di Popillia japonica
La Regione Piemonte ha lanciato un nuovo bando da oltre 2,18 milioni di euro per supportare le aziende agricole nel contrastare le minacce rappresentate dai parassiti invasivi, con particolare focus sulla Popillia japonica, un coleottero originario del Giappone. Questo insetto ha provocato danni rilevanti a colture di valore, come quelle del settore florovivaistico e dei piccoli frutti, compromettendo la redditività degli agricoltori locali.
Il finanziamento, voluto dall'assessore regionale Paolo Bongioanni, mira a sostenere le azioni di prevenzione, favorendo l'acquisto di reti e dispositivi protettivi per le colture. L’obiettivo è ridurre l'impatto della Popillia, che, grazie alla sua capacità di riprodursi rapidamente, rappresenta una minaccia difficile da estirpare. Bongioanni ha sottolineato che il bando favorirà le aziende che coltivano specie particolarmente vulnerabili, come vivai, pescheti e piccoli frutti, e quelle situate in zone a rischio.
Il bando prevede il finanziamento dell’80% dei progetti ammessi, con importi che variano tra i 1.000 e i 150.000 euro. Le risorse sono suddivise tra fondi regionali e il Complemento di Sviluppo Rurale 2023-27. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 30 settembre 2025. Il precedente bando ha già finanziato 46 aziende. Oltre a queste misure, la Regione ha intensificato la collaborazione con le università di Torino e Verona, e il Politecnico di Torino, per sviluppare nuove soluzioni contro la diffusione del parassita.
Ma com'è iniziata questa storia? Nel luglio del 2014, il coleottero Popillia japonica è stato rinvenuto nel Parco del Ticino. Questo insetto, noto per la sua pericolosità, attacca diverse specie vegetali, sia coltivate che spontanee, mentre le larve danneggiano gravemente i manti erbosi e i pascoli. Inserito tra gli organismi da quarantena prioritari nel Regolamento UE 2019/1702, il Popillia japonica ha spinto il Settore Fitosanitario, insieme all'Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del lago Maggiore, ad avviare immediatamente azioni di monitoraggio, contenimento e contrasto dalla sua scoperta. Oggi, sicuramente vi sarà capitato di vedere negli aeroporti o in luoghi di passaggio questi manifesti, che invitano a fare attenzione all'insidioso insetto.
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