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Montagna

Formazione in quota: prove decisive per le future guide alpine nelle Marittime

Tre giorni tra le vette della Valle Gesso per 39 aspiranti professionisti della montagna, tra sicurezza, ambiente e nuove competenze tecniche

Formazione in quota: prove decisive per le future guide alpine nelle Marittime

Mentre per molti studenti è tempo di esami scolastici, un gruppo di 39 aspiranti guide alpine si cimenta con prove ben più impegnative: quelle sulle montagne. Provenienti da varie regioni italiane e anche dall’estero, queste donne e uomini stanno affrontando un passaggio cruciale della loro formazione all'interno del corso interregionale per aspiranti guide alpine 2025, diretto da Matteo Canova.

Il primo ciclo di valutazione, parte integrante dell’impegnativo modulo “Alta Montagna – E1”, si è tenuto nel suggestivo scenario delle Alpi Marittime. Il percorso complessivo, che si estende su 96 giornate in circa due anni, prevede sessioni anche sul Monte Bianco. Il programma è il frutto della sinergia tra il polo interregionale di formazione (che coinvolge Piemonte, Liguria, Toscana, Veneto, Emilia Romagna e Abruzzo) e le Aree Protette Alpi Marittime, con l’obiettivo comune di coniugare sicurezza in quota, valorizzazione ambientale e promozione del territorio.

La permanenza in Valle Gesso si è aperta con un momento formativo organizzato nella sede del Parco a Valdieri, all’interno del progetto europeo BiodivTourAlps (Alcotra-Interreg 2021-2027). I futuri professionisti della montagna sono stati sensibilizzati sul delicato equilibrio tra frequentazione alpina e conservazione dell’ambiente. I tecnici del Parco hanno approfondito gli effetti delle attività sportive sulla fauna e la flora, in particolare le ricadute dell’arrampicata su alcune specie nidificanti e sull’ecosistema vegetale.

Si è discusso inoltre del quadro legislativo piemontese riguardo l’attrezzatura di nuove vie d’arrampicata nei parchi naturali e nei siti della rete Natura 2000, dove è obbligatorio ottenere un’autorizzazione preventiva per garantire la tutela della biodiversità.

Dal 23 al 25 giugno, gli allievi, affiancati da volontari del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e da istruttori certificati, hanno scalato alcune tra le vie classiche del Massiccio dell’Argentera, tra cui la Cresta Savoia e la zona del Claus. Durante le ascensioni sono stati effettuati interventi di manutenzione e sicurezza, sostituendo vecchie protezioni con ancoraggi più sicuri. Uno degli interventi più significativi è stato la sistemazione della via Normale alla Cima Sud dell’Argentera: una cengia esposta è stata liberata da corde fisse obsolete e messa in sicurezza con ancoraggi aggiornati, per migliorare la sicurezza durante il transito.

Oltre alla formazione tecnica, l’esperienza è stata arricchita dall’ospitalità ricevuta nei rifugi della zona – Bozano, Morelli-Buzzi, Remondino e Valasco – che hanno accolto partecipanti e accompagnatori in un clima di grande accoglienza. Le condizioni meteo favorevoli hanno reso ancora più suggestiva la scoperta della Valle Gesso.

In totale, tra candidati, soccorritori, guide e collaboratori, sono stati circa 150 i partecipanti coinvolti nell’iniziativa. Un’occasione preziosa anche per l’economia locale e un segnale incoraggiante per una stagione estiva che si annuncia ricca di attività e presenze.

Le future guide alpine – alcune delle quali provenienti da Francia e Svizzera – porteranno con sé non solo competenze tecniche, ma anche un forte messaggio di rispetto per l’ambiente montano, diventando ambasciatori della biodiversità e di un modo di vivere la montagna consapevole e sostenibile.

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