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Cronaca estera

I segreti dietro i raid statunitensi sull'Iran: ecco ciò che ha condotto all'escalation

Il Pentagono rivela i dettagli dell’operazione segreta voluta da Trump: distrutti gli impianti di Fordow, Natanz e Isfahan

Raid Usa sull’Iran, una pioggia di bombe nei cieli: “Sembrava giorno nella notte”

Bombardamento

È stata una notte “illuminata a giorno” da esplosioni potentissime quella in cui gli Stati Uniti hanno colpito i principali siti nucleari iraniani. L’operazione, denominata “Martello di Mezzanotte”, ha coinvolto sette bombardieri B-2 ed è il risultato di un progetto avviato in segreto nel 2009 dal Pentagono.

I bersagli principali sono stati i complessi di Fordow, Natanz e Isfahan. Secondo il generale Dan Caine, capo di stato maggiore, l’intervento ha visto l’utilizzo di dodici bombe bunker buster da 13 tonnellate, capaci di penetrare nel sottosuolo dopo aver abbattuto le coperture in cemento armato. L’effetto, raccontano i piloti, è stato visivamente impressionante: “la notte si è trasformata in giorno”.

Il presidente Donald Trump ha parlato di impianti “annientati” e di un programma nucleare “devastato”. Il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, ha smentito le ipotesi di un trasferimento preventivo dell’uranio arricchito da parte dell’Iran, definendo il raid un successo totale.

I velivoli sono partiti dalla base di Whiteman, Missouri, con equipaggi composti da personale dell’Aeronautica e della Guardia Nazionale Aerea. Rientrati dopo una missione durata 30 ore e senza scali, i militari sono stati accolti come eroi. Il generale Caine ha sottolineato l’impegno degli uomini e delle donne coinvolti: “Non sapevano se sarebbero tornati”. 

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