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Omicidio Poggi
29 Giugno 2025 - 07:45
Le recenti attività di dragaggio del canale di Tromello, condotte nel tentativo di individuare l’arma del delitto di Garlasco, non hanno portato a nuovi reperti. Tuttavia, un risvolto inaspettato è emerso: un carpentiere di origine egiziana ha spontaneamente consegnato ai carabinieri alcuni attrezzi che aveva rinvenuto proprio in quel corso d’acqua sette anni prima.
Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe trovato quegli oggetti – tra cui una mazzetta, due frammenti di ascia e una pinza da camino – nel 2018, quando era sceso nella roggia per ripulirla dai rifiuti. Dopo il ritrovamento, li avrebbe conservati in un deposito vicino alla propria abitazione, situata nei pressi della zona investigata.
A condurre gli investigatori a casa del carpentiere sarebbe stato il passaparola tra i residenti del piccolo comune lomellino. Il 14 maggio scorso, durante le operazioni di pulizia del canale, i carabinieri hanno quindi deciso di verificare la segnalazione, giungendo al deposito dove gli strumenti erano stati custoditi.
“Sono ferri del mestiere. Li ho trovati anni fa e li ho tenuti, come faccio con altri utensili che possono tornare utili”, avrebbe dichiarato l’uomo agli inquirenti, secondo quanto riportato da la Repubblica.
Al momento, però, non ci sono elementi che colleghino in modo diretto quei reperti all’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007. Il Corriere della Sera sottolinea che tutto è partito da una testimonianza resa da Gianni Bruscagin durante una puntata delle Iene, in seguito acquisita formalmente dagli investigatori, che ha riacceso l’interesse per il canale di Tromello.
Sebbene non sia stata trovata l’arma del delitto, questo nuovo sviluppo alimenta ancora l’attenzione su un caso che continua a sollevare dubbi e a far discutere, anche a distanza di quasi vent’anni.
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