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Il decreto
30 Giugno 2025 - 07:20
Il Consiglio dei Ministri si prepara a dare il via libera al Decreto Flussi per il triennio 2026-2028, un provvedimento destinato a ridisegnare la gestione dell'immigrazione in Italia. Il decreto, atteso all'approvazione nella riunione di governo fissata per le 15:15, stabilirà la quota di ingressi di lavoratori stranieri, in linea con le esigenze di manodopera del paese e attraverso intese con gli Stati esteri.
L'esecutivo Meloni ha ipotizzato una cifra complessiva di 500.000 ingressi nel prossimo triennio, ripartiti in circa 164.800 accessi all'anno. Questa quota coprirà lavoratori stagionali e non stagionali, inclusi i settori delle colf e badanti.
Una delle novità più significative riguarda il "click day", la procedura con cui le aziende fanno domanda per la manodopera straniera. Il governo ha abrogato il sistema nazionale a favore di un modello settoriale e regionale. Questa suddivisione, si spiega, dovrebbe rispondere in modo più accurato ai reali bisogni di manodopera dei diversi territori, arginando al contempo il rischio di truffe.
A tal proposito, nel 2025, sono stati autorizzati 10.000 ingressi specificamente dedicati all'assistenza di anziani e disabili. Contrariamente agli anni passati, la procedura per il 2025 non si è esaurita con il "click day" di inizio anno. È infatti previsto un secondo "click day" a partire dal primo luglio, che riguarderà il restante 30% degli ingressi per lavoro subordinato stagionale nel settore turistico-alberghiero. Le domande dovranno essere presentate online sul portale ALI, con l'introduzione di controlli di veridicità e un sistema di codice di attivazione per snellire l'iter.
Saranno inoltre potenziati i controlli per prevenire le frodi e inasprite le pene per le aziende coinvolte. Il sistema del "click day" si è infatti prestato in passato a raggiri da parte di organizzazioni criminali. Un esposto dettagliato sulle anomalie legate al sistema delle quote fu consegnato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Capo della Procura antimafia, Giovanni Melillo, all'inizio del suo mandato, dando il via a diverse inchieste giudiziarie. L'ultima, risalente a una settimana fa in Campania, ha rivelato un giro di milioni di euro legato al business dell'immigrazione illegale.
Un'ulteriore novità del decreto flussi è l'apertura alle quote anche per gli immigrati provenienti dai cosiddetti "Paesi sicuri". L'elenco include 19 Stati, tra cui Albania, Algeria, Bangladesh, Egitto, Marocco e Tunisia. L'attuale elenco dei Paesi non subirà invece modifiche.
Il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha ribadito a La Stampa la ferma determinazione del governo nel voler "consentire canali legali di ingresso soprattutto a beneficio di importanti settori della nostra economia". Ha inoltre sottolineato come questo sia "uno dei pilastri della nostra azione insieme al fermo contrasto agli ingressi gestiti da veri e propri trafficanti di essere umani". Sulla stessa linea si è espresso il Ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti, evidenziando come "proprio grazie all'iniziativa italiana, l'Unione Europea ha avviato un deciso cambio di passo" in materia di immigrazione.
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