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03 Luglio 2025 - 16:50
Immagine di repertorio
Glovo ha deciso di ritirare il "bonus caldo" che avrebbe dovuto essere corrisposto ai rider durante le giornate più calde, precisamente quando le temperature superano i 35 gradi. L'annuncio di questa misura era arrivato all'inizio di luglio tramite una comunicazione inviata ai lavoratori, in cui si prometteva un contributo economico per l'acquisto di "acqua, sali minerali e crema solare", in cambio di una piccola somma aggiuntiva sulle consegne. Il bonus variava in base alle temperature, ma in pratica, per temperature comprese tra i 32°C e i 36°C, i rider avrebbero ricevuto solo 5 centesimi per consegna. Per temperature superiori a 40°C, il bonus arrivava a un massimo di 20 centesimi, un importo decisamente esiguo, considerato l'alto rischio e il disagio dovuto al lavoro sotto il sole.
La misura, che aveva suscitato diverse polemiche per l'entità ridotta del bonus, è stata sospesa dopo un incontro tra Glovo e i sindacati, che hanno chiesto una revisione della proposta. La decisione di sospendere il contributo è stata presa in attesa di un confronto sindacale che si terrà nei prossimi giorni. Silvia Casini, segretaria nazionale di Felsa Cisl, ha dichiarato che, pur riconoscendo l'impegno delle forze dell'ordine nel monitorare la situazione, è essenziale che i lavoratori possano scegliere liberamente di lavorare in piena sicurezza.
Il passo indietro dell'azienda arriva proprio nel giorno dell'entrata in vigore in Piemonte di un’ordinanza firmata dal presidente Alberto Cirio che stabilisce nuove misure di protezione per i lavoratori esposti al caldo estremo. Dal 3 luglio al 31 agosto, è vietato lavorare all’aperto tra le 12:30 e le 16:00 per coloro che svolgono attività fisiche intense, come i rider. Decisione che fa del Piemonte la prima regione in Italia a introdurre tutele specifiche per i rider, già previste lo scorso anno per agricoltura e edilizia.
Il ritiro del bonus, che avrebbe dovuto entrare in vigore nei mesi di luglio e agosto, ha evidenziato come le politiche aziendali in tema di sicurezza e benessere dei lavoratori, in particolare dei rider, debbano essere più concrete e rispondenti alle reali necessità. La misura aveva anche una sfumatura quasi ironica, dato che i rider avrebbero dovuto anticipare di tasca propria le spese per "acqua, sali minerali e crema solare", siccome i contributi sarebbero stati erogati solo a settembre.
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