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Autostrada
05 Luglio 2025 - 10:15
Foto di archivio
Sotto l’ombrellone, oltre al caldo e al traffico, per gli italiani era in arrivo una sorpresa amara: l’aumento dei pedaggi autostradali a partire dal 1° agosto. La proposta era contenuta in un emendamento alla legge di conversione del decreto Infrastrutture, presentato in commissione Ambiente alla Camera. Una manovra che ha sollevato un’ondata di polemiche, tanto da costringere il governo a una retromarcia nel giro di poche ore.
L’emendamento, firmato dai relatori di tutte le forze di maggioranza, prevedeva un rincaro calcolato sulla percorrenza chilometrica: 1 millesimo di euro a chilometro per tutte le classi di pedaggio (da A a 5). In termini pratici, per ogni mille chilometri percorsi si sarebbe pagato un euro in più. Il rincaro, secondo la norma, sarebbe entrato in vigore dal mese successivo alla pubblicazione in Gazzetta del decreto, fissata per il 21 luglio: quindi dal 1° agosto. Inoltre, l’importo sarebbe stato aggiornato ogni due anni secondo l’indice d’inflazione.
Il sovracanone sarebbe finito nelle casse di Anas, per far fronte – come recita la relazione tecnica – a nuovi fabbisogni finanziari dovuti all’espansione della rete gestita e all’aumento dei costi, ad esempio per l’illuminazione pubblica. Tuttavia, nessuna garanzia o vincolo sull’impiego diretto delle risorse nella manutenzione delle strade.
L’annuncio dell’emendamento ha provocato numerose reazioni dalle opposizioni. La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha accusato il governo di “tasse e propaganda”, puntando il dito contro una misura che colpisce le famiglie in partenza per le vacanze, mentre il governo – sostiene – ignora salari e caro vita. «Un’altra tassa generalizzata per tutti, mentre si continuano a sfornare condoni per i furbi», ha dichiarato.
Per il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte si tratta dell’ennesimo “colpaccio” della maggioranza Meloni-Salvini-Tajani, con l’introduzione di un ulteriore aggravio per chi si mette in viaggio, mentre – ironizza – “le tasse si tagliano solo ai colossi del web e alle banche con extraprofitti”. Dura anche la reazione di Angelo Bonelli (AVS): «Colpiti anche auto, moto e camper. È questa la destra sociale di Meloni?». E Riccardo Magi di +Europa rincara la dose: «Come se non bastassero i ritardi dei treni e le strade disastrate, ora anche i rincari in autostrada».
A stretto giro è arrivata anche la dichiarazione dei deputati di Fratelli d’Italia, Antonio Baldelli e Massimo Milani, relatori del decreto: «Accogliamo con favore l’invito del ministro Salvini. Non porteremo avanti un emendamento non condiviso dal ministro competente».
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