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cambiamento climatico
13 Luglio 2025 - 16:45
Immagine di repertorio
Secondo l’ultimo rapporto del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), il 2025 è stato l’anno più caldo mai osservato in Italia, con una temperatura media superiore di 1,33 °C rispetto alla media del periodo di riferimento 1991-2020. Il dato più significativo riguarda il mese di febbraio, in cui l’anomalia ha raggiunto un picco di +3,15 °C. L’incremento è stato registrato in modo diffuso su tutto il territorio nazionale, con variazioni più marcate nelle regioni settentrionali.
In Piemonte, l’effetto del riscaldamento climatico si sta manifestando con particolare intensità. Studi condotti a livello regionale, tra cui quelli dell’ARPA Piemonte, indicano che il periodo estivo si sta progressivamente allungando, con una proiezione di oltre 40 giorni in più entro il 2050. Le temperature elevate non riguardano più solo le ore diurne: le notti tropicali, ovvero quelle in cui la temperatura non scende sotto i 20 °C, sono in costante aumento, soprattutto nei centri urbani.
L’estensione del periodo estivo ha già effetti tangibili sul ciclo vegetativo delle colture, sulla disponibilità idrica e sulla gestione delle risorse naturali. Le implicazioni si estendono anche alla pianificazione urbana e alla salute pubblica, in particolare per le fasce di popolazione più vulnerabili come anziani e persone con patologie croniche.
Il prolungamento della stagione calda comporta un aumento dei rischi sanitari legati a ondate di calore, inquinamento da ozono e peggioramento delle condizioni microclimatiche nelle aree densamente urbanizzate. L’adattamento del sistema sanitario richiederà una maggiore attenzione alla prevenzione degli effetti delle alte temperature, anche attraverso strategie di raffrescamento urbano e monitoraggio degli indici di disagio climatico.
Il fenomeno descritto, definito da alcuni osservatori come “Tropico Piemonte”, indica una trasformazione strutturale delle condizioni climatiche regionali. Le amministrazioni locali e gli enti di ricerca stanno elaborando piani di adattamento che includono: revisione delle norme edilizie, aumento delle superfici verdi, miglioramento della gestione delle risorse idriche e rafforzamento della rete di monitoraggio ambientale.
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