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ALIMENTAZIONE

Digestione difficile? Potrebbe essere colpa degli abbinamenti nel piatto

Come combinare correttamente gli alimenti per sentirsi leggeri e in forma

Digestione difficile? Potrebbe essere colpa degli abbinamenti nel piatto

A volte ci sentiamo gonfi, affaticati o con fastidiosi crampi dopo aver mangiato, eppure il pasto sembrava del tutto innocuo. La colpa? Spesso non sta in cosa mangiamo, ma in come lo combiniamo. Alcuni abbinamenti tra alimenti, infatti, possono complicare il lavoro del nostro apparato digerente, rallentandone i tempi e compromettendo l’assorbimento delle sostanze nutritive.

Mangiare deve farci sentire bene, non appesantiti. Per questo è utile conoscere le coppie alimentari da evitare e scegliere accostamenti che agevolino la digestione senza rinunciare al gusto.

Tradizione o abitudine? Quando la cultura culinaria si scontra con la leggerezza

Molti dei piatti che amiamo di più nascono da tradizioni antiche, pensati per dare energia a chi svolgeva lavori pesanti. Oggi, con stili di vita più sedentari, quegli stessi pasti possono diventare un fardello per stomaco e intestino.
Un esempio classico? Pane e carne, o la celebre pasta con le polpette: un mix di carboidrati e proteine animali che impegna enzimi diversi e ambienti digestivi opposti. Il risultato è una digestione lenta e laboriosa, spesso accompagnata da gonfiore e malessere.

Accostamenti da ripensare (anche se sembrano perfetti)

Ci sono accoppiate che sulla carta sembrano perfette ma che il nostro stomaco digerisce a fatica. Un esempio sorprendente è il duetto tra agrumi e latticini: il contrasto tra l’acidità degli agrumi e le proteine del latte può disturbare l’equilibrio gastrico, provocando fermentazioni e fastidi.
Altro mito da rivedere è quello della frutta a fine pasto. Contrariamente a quanto si pensa, non è un’abitudine da evitare in assoluto. Frutti leggeri e ricchi di enzimi digestivi — come kiwi, ananas e papaya — possono anzi aiutare l’organismo a completare il pasto con energia e dolcezza.

In cucina: la cottura conta quanto gli ingredienti

Soprattutto nei mesi caldi, i metodi di preparazione possono fare la differenza. Cotture prolungate, condimenti abbondanti, grassi in eccesso (come burro o troppo olio) rallentano la digestione e appesantiscono. In estate meglio optare per griglia, vapore o salti leggeri in padella, accompagnando con erbe aromatiche piuttosto che salse elaborate.

Bevande fredde: fresche sì, ma con cautela

Un bicchiere di acqua ghiacciata durante il pasto può sembrare una scelta rinfrescante, ma non è l’ideale per la digestione. Le bevande molto fredde rallentano il metabolismo digestivo perché l’organismo deve prima riportarle a temperatura corporea. Questo rallenta i tempi digestivi e può provocare crampi o gonfiore.

I falsi amici dell’estate

Tra le combinazioni estive più comuni che è meglio riconsiderare troviamo:

  • Prosciutto e melone, troppo ricco di sodio e zuccheri

  • Mozzarella e pomodoro, che può appesantire lo stomaco, specie in presenza di reflusso

  • Pomodori e cetrioli, perché l’enzima contenuto nei cetrioli può ostacolare l’assorbimento della vitamina C dei pomodori

Anche alcune insalate estive vanno bilanciate: evitare di mescolare troppi ingredienti con tempi digestivi diversi è una buona regola di base.

Come costruire un pasto amico della digestione

Vuoi sentirti leggero dopo ogni pasto? Ecco una formula semplice per combinare gli alimenti nel modo giusto:

  • Carboidrati + verdure: ad esempio riso integrale con zucchine

  • Proteine + verdure: come pollo grigliato e insalata

  • Legumi + cereali: un classico abbinamento che garantisce proteine complete (lenticchie e farro, ad esempio)

E non dimenticare l’idratazione! Bere lontano dai pasti (circa mezz’ora prima o un’ora dopo) aiuta la digestione senza diluire i succhi gastrici.

Essere consapevoli delle combinazioni alimentari non significa privarsi del piacere della tavola, ma renderlo più sostenibile per il corpo. Con pochi accorgimenti, possiamo trasformare ogni pasto in un’occasione per sentirci bene — durante e dopo.

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