Cerca

Il caso

Loro Piana sotto amministrazione giudiziaria: la gestione dei subappalti favoriva lo sfruttamento

La causa parte dalla denuncia di un lavoratore cinese, ora il marchio ha un anno per prendere provvedimenti

Loro Piana sotto amministrazione giudiziaria: accuse di sfruttamento nella filiera produttiva

Un negozio Loro Piana

Il marchio Loro Piana, icona vercellese del made in Italy e dell’eccellenza nel cashmere, è stato posto sotto amministrazione giudiziaria per dodici mesi. Lo ha deciso il Tribunale di Milano, che ha riscontrato gravi criticità nella gestione dei subappalti lungo la filiera produttiva, arrivando a parlare di “meccanismo colposo” che avrebbe favorito, seppur indirettamente, lo sfruttamento lavorativo.

L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Paolo Storari e dal procuratore capo Marcello Viola, ha preso il via da una denuncia presentata lo scorso maggio da un lavoratore cinese, aggredito dal datore di lavoro dopo aver chiesto gli arretrati, e ha portato all’arresto di un imprenditore e ad altri deferimenti per caporalato e violazioni delle norme di sicurezza. Loro Piana è la quinta azienda del lusso coinvolta in procedimenti simili dopo Armani Operations, Manufactures Dior, Valentino Bags Lab e Alviero Martini.

Secondo gli inquirenti, il marchio (oggi parte del gruppo francese LVMH) avrebbe affidato la produzione a Evergreen Fashion Group Srl, società priva di capacità produttiva adeguata. Da lì, il lavoro è stato ulteriormente subappaltato a Sor-Man Snc e infine a laboratori gestiti da imprenditori cinesi, come Clover Moda Srl e Dai Meiying, dove i Carabinieri del Comando Tutela Lavoro hanno riscontrato condizioni gravemente irregolari: 21 lavoratori, di cui 10 in nero e 7 non in regola, costretti a turni estenuanti, paghe sotto i minimi contrattuali, ambienti insalubri e privi di dispositivi di protezione.

Il margine economico è uno degli aspetti chiave emersi: il costo per produrre una giacca veniva pagato da Loro Piana tra i 118 e i 128 euro, ma scendeva a 80-86 euro nei laboratori cinesi, mentre il prezzo di vendita al pubblico oscillava tra i 1.000 e i 3.000 euro. La mancanza di controlli strutturati sui fornitori e l’assenza di verifiche sulla reale capacità produttiva sono stati indicati dal Tribunale, con il collegio presieduto dai giudici Pendino, Cucciniello e Profeta, come elementi centrali dell’intervento.

Pur non essendo contestata una responsabilità diretta ai vertici aziendali, la misura serve a correggere le falle gestionali, affidando all’amministratrice giudiziaria Micaela Cecca il compito di vigilare e sanare le anomalie, con una prima udienza fissata per il 13 novembre 2025. Con 2.294 dipendenti, ricavi per quasi 1,7 miliardi di euro e 389 milioni di utile nel 2024, Loro Piana ha ora un anno di tempo per dimostrare di saper riformare il proprio modello produttivo.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.