l'editoriale
Cerca
futuro in ufficio
16 Luglio 2025 - 13:40
L’intelligenza artificiale generativa ha fatto il suo ingresso negli uffici italiani ma il suo utilizzo è ancora fortemente disomogeneo. A rivelarlo è il nuovo report AI at Work: Momentum Builds, But Gaps Remain, realizzato dalla società di consulenza Boston Consulting Group (BCG) che ha intervistato oltre 10.600 lavoratori in 11 Paesi, Italia compresa.
Secondo i dati, il 68% dei lavoratori italiani utilizza regolarmente strumenti di IA generativa, una percentuale più bassa rispetto alla media globale (72%) e molto lontana dai livelli di India (92%) e Medio Oriente (87%). Ma il dato più rilevante è quello che riguarda la disparità tra livelli aziendali: se l’IA è ormai quotidiana per l’85% dei dirigenti e il 78% dei manager, solo il 51% del personale operativo ne fa uso.
A frenare l’adozione tra operai e impiegati è innanzitutto la mancanza di formazione. Solo il 36% ha ricevuto istruzione adeguata e appena un lavoratore su quattro si sente supportato dai propri superiori. “Non basta introdurre strumenti di IA per cambiare davvero il modo di lavorare”, spiega Matteo Radice, managing director di BCG. “Bisogna investire nelle persone, nei processi e nella leadership”. Altro ostacolo è l’accesso agli strumenti: il 37% dei lavoratori denuncia la totale assenza di risorse fornite dall’azienda. E senza alternative ufficiali, più della metà (54%) ricorre a piattaforme non autorizzate, dando vita al fenomeno della “shadow AI” – un utilizzo sommerso e potenzialmente pericoloso per la sicurezza dei dati e delle infrastrutture aziendali.
Oltre al divario formativo e operativo, il report fotografa anche un clima di incertezza. Il 36% degli italiani teme che la propria posizione possa essere sostituita dall’IA entro dieci anni, un dato più contenuto rispetto alla media globale (41%) ma comunque rilevante. I livelli di preoccupazione sono più alti nei Paesi dove l’adozione è più spinta, come il Medio Oriente (63%) e la Spagna (61%). Il principale vantaggio riscontrato nell’uso dell’intelligenza artificiale è il risparmio di tempo: il 47% dei lavoratori globali guadagna più di un’ora al giorno. Tuttavia solo un terzo riceve indicazioni su come reinvestire quel tempo con il risultato che il potenziale della tecnologia rimane spesso inespresso.
Lo studio evidenzia infine che i risultati più efficaci si ottengono dove le imprese riprogettano interi processi e funzioni in ottica IA. In questi contesti più avanzati aumenta anche il senso di precarietà: il 46% dei dipendenti coinvolti in progetti di redesign teme per il proprio futuro contro il 34% di chi lavora in aziende meno evolute.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..