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Tradizioni piemontesi

Firmato il gemellaggio tra Borgo San Dalmazzo e Agnone: uniti dalla storia di don Raimondo Viale

Due comunità si legano nel ricordo del “prete giusto” che salvò centinaia di vite durante la Shoah

Firmato il gemellaggio tra Borgo San Dalmazzo e Agnone: uniti dalla storia di don Raimondo Viale

Un legame di memoria e valori civili è stato ufficialmente sancito tra i Comuni di Borgo San Dalmazzo (CN) e Agnone (IS), con la firma del patto di gemellaggio dedicato a don Raimondo Viale, il sacerdote riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” per il suo coraggio nel salvare molte vite durante la Shoah. Don Viale, vicecurato a Borgo, si era opposto pubblicamente alla guerra all’inizio della Seconda guerra mondiale, un gesto che gli costò il confinamento imposto dal regime fascista proprio nel territorio di Agnone.

La cerimonia si è svolta in mattinata, presso la Sala Consiliare del Comune di Agnone. Erano presenti rappresentanti delle istituzioni locali e della Chiesa, insieme ai sindaci delle due comunità: Roberta Robbione per Borgo San Dalmazzo e Daniele Saia per Agnone. Accanto a loro, anche esponenti dell’ANPI Molise e nazionale, Loreto Tizzani e Michele Petraroia, che hanno sottolineato l’importanza antifascista e democratica dell’iniziativa.

Dopo la firma, la comunità di Agnone si è radunata in Largo Don Raimondo Viale per l’inaugurazione di una targa commemorativa, simbolo tangibile dell’impegno comune a mantenere viva la memoria storica e a promuovere valori di pace, giustizia e solidarietà. Il gemellaggio, ratificato dai Consigli comunali di entrambi i Comuni, vuole essere un ponte culturale e umano, per educare le nuove generazioni a ricordare la figura di don Viale e il suo messaggio di umanità e diritti.

“Celebriamo oggi questo legame con un pensiero speciale a don Raimondo Viale – hanno dichiarato congiuntamente i sindaci Roberta Robbione e Daniele Saia – un uomo e sacerdote che incarnò la resistenza morale, opponendosi con fermezza alla guerra e all’ingiustizia, e che rimane per noi un esempio di coraggio e impegno civile. Il suo legame con Agnone, dove fu confinato, e con Borgo San Dalmazzo, dove aiutò numerose persone perseguitate, ci unisce profondamente.”

I due primi cittadini hanno aggiunto: “Questo gemellaggio nasce dalla volontà di custodire e trasmettere la memoria di don Viale, un esempio luminoso di giustizia e responsabilità civica. Onoriamo la sua opera e la sua visione, che vedeva ogni persona come fratello. In tempi difficili scelse di mantenere viva l’umanità e ci lascia il compito di far parlare il passato per costruire un futuro di pace.”

Con questo accordo, le due comunità si impegnano a collaborare su progetti educativi, culturali e civici che portino avanti l’eredità di don Raimondo, figura simbolo di resistenza nonviolenta e umanità nei momenti più oscuri del Novecento. Ogni 6 marzo, in occasione della Giornata dei Giusti — istituita nel 2012 dal Parlamento Europeo e riconosciuta in Italia come solennità civile dal 2017 per ricordare chi ha difeso i diritti umani e salvato vite durante i genocidi — le campane di Agnone e Borgo San Dalmazzo suoneranno idealmente insieme.

Inoltre, Borgo San Dalmazzo ha donato ad Agnone un ritratto di don Viale realizzato dall’artista Monica Sepe e alcune copie del catalogo del progetto didattico 2024/25 “Don Raimondo Viale e gli anelli forti: memorie, diritti e libertà”. L’iniziativa, promossa dal Comune di Cuneo con la partecipazione di Borgo San Dalmazzo, del Liceo Ego Bianchi e dell’associazione Deina, sostenuta dall’Istituto Storico della Resistenza e dalla Fondazione Nuto Revelli, con il contributo della Regione Piemonte, vuole approfondire la conoscenza di don Viale e valorizzare la memoria storica della resistenza nonviolenta.

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