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intelligenza artificiale e burocrazia

Studio legale introduce l'AI per la gestione dei documenti, grazie alla piattaforma di O&DS

Il co-founder Giuseppe Cicconi: "L’intelligenza artificiale non sostituisce il professionista ma lo potenzia"

Studio legale introduce l'utilizzo dell'AI per la gestione dei documenti, grazie alla piattaforma di O&DS

Legge, immagine di repertorio

Nel mondo legale, l’adozione dell’intelligenza artificiale inizia a farsi concreta. È il caso del progetto sviluppato da O&DS in collaborazione con lo Studio Legale Aprigliano, specializzato in diritto dell’immigrazione. Insieme hanno realizzato una piattaforma digitale in grado di automatizzare alcuni dei processi chiave legati alla gestione quotidiana dei documenti, spesso in lingua straniera.

Non si tratta di un semplice OCR, ma di una tecnologia in grado di leggere il testo da un documento (come ad esempio un certificato emesso da autorità americane) tradurlo automaticamente in italiano e restituire un file impaginato in modo conforme all’originale. “Abbiamo voluto dimostrare che l’intelligenza artificiale, se progettata su misura e al servizio di esigenze reali, non sostituisce il professionista ma lo potenzia, lo libera da attività ripetitive e gli restituisce tempo e qualità”, spiega Giuseppe Cicconi, co-founder di O&DS.

Il sistema è operativo e ha superato test su centinaia di documenti reali. L’AI sviluppata per lo Studio Aprigliano non traduce soltanto: grazie a un motore linguistico proprietario e a un sistema capace di leggere la struttura dei file, mantiene intatti impaginazione e formattazione, con un margine d’errore inferiore al 2% e tempi ridotti fino all’80%.

“Non ci siamo limitati a costruire una macchina che traduce, ma un assistente digitale integrato nel flusso operativo dello studio, capace di rispettare i vincoli del lavoro legale e di adattarsi alle sue dinamiche”, sottolinea Massimo Trezzi, co-founder di O&DS.

La piattaforma, pensata in ottica scalabile, può essere adattata anche ad altri ambiti giuridici. Ma ciò che la distingue è l’approccio sartoriale con cui è stata sviluppata, in stretta collaborazione con i professionisti che la utilizzeranno. “Siamo solo all’inizio di una rivoluzione silenziosa: l’intelligenza artificiale può diventare il miglior alleato del diritto, a patto di restare al servizio delle persone”, conclude Cicconi.

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