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La polemica
23 Luglio 2025 - 16:35
Portici trasformati in punti di ritrovo rumorosi, motorini parcheggiati per ore, urla e schiamazzi fino a notte fonda: è questa la realtà denunciata da Angela, residente di Gassino Torinese, con un post accorato sul gruppo Facebook “Sei di Gassino se...”. Un messaggio che, in poche ore, ha acceso un’ondata di indignazione.
Il centro storico, un tempo cuore pulsante della comunità, vive oggi una sorta di coprifuoco al contrario, dove il buio cala sulla quiete e lascia spazio a quella che molti definiscono "una giungla urbana". «Ma i genitori di questa bella gioventù dove sono?» scrive Angela, dando voce a chi ogni notte è costretto a convivere con rumori molesti e senso di abbandono.
Sotto accusa, in particolare, l’assenza di controlli. Molti cittadini raccontano di aver allertato i carabinieri, senza però vedere riscontri concreti: «Quando arrivano da Chivasso, i ragazzi sono già spariti». C’è chi ironizza, chi si arrabbia, ma tutti convergono sullo stesso punto: le forze dell’ordine non bastano e i controlli serali sono insufficienti. «I vigili sono rapidi a fare multe, ma nel centro a piedi non li si vede mai», lamentano i residenti.
A preoccupare non è solo il rumore. Il centro storico mostra segni evidenti di incuria: sporcizia, ragnatele, deiezioni canine, edifici abbandonati. «È questa l’immagine che vogliamo offrire?» chiede qualcuno, tra i tanti commenti che si susseguono sul gruppo. A fare da sfondo, la piazzetta del Municipio invasa dalle auto in divieto, ulteriore simbolo di un disordine che sembra ormai cronico.
Nel silenzio della politica locale, la protesta digitale diventa l’unico megafono civico rimasto. Un’esortazione accorata perché qualcuno intervenga, prima che la frustrazione si trasformi in rassegnazione. La comunità si interroga, si confronta, alza la voce. Ma, al momento, nessuno dall’amministrazione sembra rispondere.
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