Cerca

Il fatto

Sparatoria a Manhattan: assalto armato in un grattacielo della finanza, quattro morti

L’assalitore, un uomo bianco di 27 anni residente a Las Vegas, è stato trovato morto al 33° piano dell'edificio

Sparatoria a Manhattan: assalto armato in un grattacielo della finanza, quattro morti

L'autore della sparatoria (Fonte X)

È piombato nell’edificio come un’ombra, armato e determinato. Poi il panico, i colpi, il sangue. È accaduto nel tardo pomeriggio del 23 luglio a Manhattan, nel cuore pulsante di New York, al 345 di Park Avenue, un grattacielo simbolo della finanza globale. Lì hanno sede Blackstone, Kpmg, la NFL, Deutsche Bank e altri giganti del capitalismo americano. È lì che si è consumata l’ennesima tragedia armata made in USA.

Quattro le vittime, tra cui un poliziotto colpito alla schiena, deceduto poco dopo in ospedale. L’assalitore, un uomo bianco di 27 anni residente a Las Vegas, è stato trovato morto al 33° piano: secondo le autorità si sarebbe tolto la vita. Il suo movente resta sconosciuto, ma si fa strada l’ipotesi di un’azione mirata.

Le telecamere della Cnn lo hanno immortalato mentre si avvicinava con calma all’ingresso: indossava occhiali scuri, pantaloni neri, giacca blu, camicia azzurra, e – dettaglio inquietante – un giubbotto antiproiettile. Nella mano destra, un’arma lunga d’assalto, forse un AR-15 o un AK-47, modelli tristemente noti per le stragi negli Stati Uniti.

Entrato nell’edificio, è salito in ascensore fino al 32° e 33° piano, aprendo il fuoco. Proprio al piano superiore si trovano gli uffici della Rudin Management: forse era questo il suo bersaglio. Mentre le prime vittime cadevano, il lockdown è scattato nell’intero isolato. Le persone si sono barricate negli uffici, mentre polizia, elicotteri e droni circondavano il grattacielo.

Poco dopo, la commissaria capo Jessica Tisch ha rassicurato su X: "Il tiratore è stato neutralizzato. La situazione è sotto controllo". Ma solo dopo ore il lockdown è stato allentato e i presenti hanno potuto uscire, le mani alzate, uno per volta.

Un dipendente di Blackstone, al 31° piano, racconta: “Abbiamo sentito un botto e poi un tonfo dall’alto. Non ci siamo mossi finché non è arrivata l’e-mail che segnalava la presenza di un tiratore nell’edificio. Da lì il caos”.

La polizia ha individuato anche l’auto del killer, ma restano dubbi su come sia arrivato da Las Vegas a New York con un’arma lunga: in aereo è impossibile, in treno o bus sarebbe stato rischioso.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.