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Monviso, ritrovato il corpo di Nicola Ivaldo: era disperso da settembre 2024

Il ritrovamento è avvenuto nel canale Perotti, a quota 3.150 metri

Monviso, ritrovato il corpo di Nicola Ivaldo: era disperso da settembre 2024

È stato un casco rosso, fotografato da un drone mentre spuntava tra le rocce a oltre tremila metri di quota, a indicare la fine della lunga attesa. Il corpo senza vita di Nicola Ivaldo, 66 anni, medico ortopedico di Pietra Ligure, è stato ritrovato sulla parete nord del Monviso, all’interno del canale Perotti, a circa 3.150 metri di altitudine. Il medico era scomparso il 15 settembre 2024, durante un’escursione solitaria in alta quota. Da allora, le ricerche non si erano mai fermate del tutto. In questi giorni, grazie a un nuovo impulso operativo disposto dalla Prefettura di Cuneo, la svolta: l’uso combinato di droni, squadre a terra ed analisi fotogrammetriche avanzate ha permesso di individuare tre possibili target. Uno di questi, sul versante nord, si è rivelato decisivo. L’elicottero dei Vigili del Fuoco, insieme al Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese e al Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, ha raggiunto il punto indicato. Infilandosi tra le rocce del canale più a destra dei tre che solcano la parete nord sopra il ghiacciaio pensile, è stato localizzato il corpo. Le operazioni di recupero e di polizia giudiziaria si sono svolte nella mattinata. Le ricerche erano iniziate il 16 settembre dello scorso anno, quando l’auto di Ivaldo venne ritrovata nei pressi della diga di Pontechianale, in frazione Castello (Cuneo). Da allora, nonostante le condizioni ambientali e la vastità della zona, le squadre di soccorso hanno continuato a cercarlo. In questi giorni, due piloti di drone, supportati da tecnici esperti del territorio, avevano sorvolato per ore i versanti ovest e nord del Monviso, registrando oltre 2.600 fotogrammi. Le immagini, analizzate da un software in dotazione al Soccorso Alpino, hanno restituito tre aree di interesse. Il punto prioritario ha condotto al ritrovamento.
Originario di Loano, Ivaldo era residente a Pietra Ligure e dirigeva dal 2019 l’unità di chirurgia della spalla e del gomito alla clinica Habilita Villa Igea di Acqui Terme. Era considerato un riferimento nella chirurgia ortopedica a livello nazionale, con esperienze anche all’Humanitas San Pio X di Milano e come docente all’università di Genova.
Lo ricorda il collega e amico Tony Mangano, dell’équipe ortopedica di Villa Igea: «Sono stati mesi difficili per il figlio, i familiari, per tutti noi. Non è un lieto fine, ma almeno ora può tornare a casa. Il dolore resta, ma il ritrovamento permette di cominciare a metabolizzare la perdita, anche sul piano legale».

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