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bonus asilo nido
04 Agosto 2025 - 08:05
Una semplificazione attesa da anni diventa finalmente realtà: con un emendamento presentato dalla senatrice Maria Nocco di Fratelli d’Italia, approvato dal Senato all’interno del decreto Economia, cambia radicalmente il modo in cui le famiglie italiane accederanno al Bonus Asilo nido. Fino a oggi infatti, ogni anno era necessario ripresentare la domanda per accedere al contributo destinato a coprire le spese per i servizi per l’infanzia. Una pratica che rappresentava un onere burocratico inutile per famiglie già approvate al beneficio. Da questa settimana invece, grazie alla nuova norma in via di approvazione definitiva alla Camera tra martedì 5 e mercoledì 6 agosto, basterà un solo invio, valido fino al compimento del terzo anno di età del bambino.
Secondo la senatrice Maria Nocco, il nuovo meccanismo rappresenta un intervento tanto semplice quanto efficace. L’obbligo per le famiglie di ripresentare ogni anno una domanda già approvata viene considerato un passaggio burocratico superfluo e penalizzante. La norma approvata punta quindi sulla semplificazione, senza generare costi aggiuntivi per lo Stato, ma con un impatto immediato e positivo per migliaia di genitori.
Il nuovo impianto normativo avrà un duplice effetto positivo: da una parte riduce la burocrazia e gli adempimenti annuali per le famiglie; dall’altra, assicura uniformità di applicazione su tutto il territorio nazionale, superando le disomogeneità provocate da differenze regionali nelle interpretazioni della norma.
Nel dettaglio, la domanda per il Bonus Asilo Nido sarà valida fino ai tre anni del bambino. Sarà sufficiente documentare annualmente la frequenza all’asilo e la permanenza dei requisiti per continuare a ricevere l’agevolazione. Una procedura snella che, pur mantenendo i necessari controlli, riduce drasticamente i tempi e gli ostacoli per i genitori. Inoltre, viene chiarito in via definitiva un altro punto cruciale: il bonus non si applica solo agli asili nido tradizionali, ma è esteso a tutti i servizi per l’infanzia riconosciuti dalla normativa, come micronidi, sezioni primavera e servizi educativi integrativi, pubblici o privati, purché autorizzati in base alle disposizioni regionali.
Un passo in avanti della pubblica amministrazione, che non comporta nuove spese per lo Stato, ma rappresenta un salto di qualità nel rapporto tra cittadini e istituzioni. La norma in effetti, si inserisce nel più ampio disegno di digitalizzazione della PA, dimostrando che anche un piccolo cambiamento può generare grandi vantaggi pratici.
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