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ANIMALI
05 Agosto 2025 - 09:10
Un’indagine giornalistica condotta dalla BBC ha portato alla luce un fenomeno inquietante e brutale: l’esistenza di una rete internazionale che condivide in rete, spesso a pagamento, video di gatti — in molti casi cuccioli — seviziati e uccisi in modo sistematico. Il materiale, che viola apertamente le leggi sulla protezione degli animali in numerosi Paesi, circola attraverso piattaforme online e applicazioni di messaggistica crittografata, rendendo difficile il tracciamento dei responsabili.
Secondo quanto scoperto dall’emittente britannica, il network avrebbe avuto origine in Cina per poi espandersi a livello globale, coinvolgendo migliaia di persone, inclusi cittadini del Regno Unito. In alcuni casi, agli utenti viene persino suggerito di adottare gatti con l’obiettivo preciso di sottoporli a torture da filmare e condividere. I contenuti prodotti vengono successivamente diffusi e in molti casi venduti, alimentando un circuito macabro che ha suscitato profonda indignazione tra attivisti, forze dell’ordine e opinione pubblica.
L’inchiesta è stata avviata dopo un episodio avvenuto a maggio nel quartiere di Ruislip, nella zona nord-ovest di Londra, dove due adolescenti hanno torturato e ucciso due gattini in un parco. Uno dei due minori è stato condannato a un anno di reclusione in un centro per giovani detenuti, mentre l’altro ha ammesso le sue responsabilità. Le indagini successive hanno condotto le autorità a scoprire legami tra il gesto dei ragazzi e la rete globale ora al centro dell’inchiesta.
A supportare l’attività investigativa sono stati anche gli attivisti dell’associazione per i diritti degli animali Feline Guardians, che hanno monitorato la diffusione di questi gruppi online. Solo nel 2025 ne sono stati individuati almeno 24, alcuni con centinaia di iscritti. Il gruppo più numeroso conta oltre mille membri attivi. Tra i partecipanti alla rete, uno degli individui più attivi sarebbe arrivato a documentare la morte di più di 200 gatti.
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