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Eccellenze

In Piemonte il miglior acquedotto pubblico d’Italia

Il Consorzio del Monferrato premiato da ARERA: 5,5 milioni per qualità del servizio, perdite minime e rete efficiente

In Piemonte il miglior acquedotto pubblico d’Italia

In Piemonte, il Consorzio Acquedotto del Monferrato, realtà pubblica che unisce 99 Comuni tra le province di Asti, Alessandria e Torino, si è affermato come uno dei migliori sistemi idrici italiani, ricevendo un premio da 5,5 milioni di euro.

La valutazione arriva dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA), che ha stilato la classifica nazionale delle performance di oltre 200 gestori del servizio idrico, tra cui figurano anche nomi di rilievo come Iren e A2A. Il consorzio piemontese si è distinto in più categorie, tra cui la riduzione delle perdite, la gestione fognaria e l’efficienza tecnico-amministrativa.

Il presidente del consorzio, Aldo Quilico, ha ricordato che non si tratta del primo riconoscimento: ARERA aveva già assegnato 650 mila euro nel biennio 2018-2019 e 1,7 milioni nel 2021, a conferma della continuità nella qualità del servizio. Il consorzio, fondato nel 1930, serve oggi 46.000 utenze, raggiungendo circa 83.000 persone.

I motivi del premio includono:

  • Perdite idriche estremamente contenute (3,67 metri cubi per chilometro contro una media nazionale di 8)

  • Ottimi risultati nella depurazione delle acque e nella gestione delle reti fognarie, che gli hanno garantito il quarto posto nazionale

  • Elevata efficienza contrattuale e rapidità di intervento, che gli hanno permesso di salire sul podio nazionale anche in quest’ambito

Dal consorzio viene attribuito il merito di questi risultati a una squadra tecnica qualificata, a investimenti mirati e a una gestione costante orientata al miglioramento continuo. L’ente evidenzia anche l’elevata qualità dell’acqua, le interruzioni ridotte e la volontà di alzare ulteriormente l’asticella degli standard.

Il sistema si alimenta grazie a undici pozzi situati a Saluggia, all’interno di un’area di oltre 500 mila metri quadrati, dove sono presenti due falde acquifere: una superficiale e una profonda, denominata “Villafranchiana”, capace di fornire più di 1.000 litri al secondo.

Una quota di questa risorsa – 150 litri al secondo – viene immessa in una rete interconnessa che supporta altri tre acquedotti dell’ambito territoriale Ato 5, tra cui l’Azienda Servizi Pubblici (ASP) di Asti, l’acquedotto della Valtiglione e, in misura minore, quello della Piana nel Villanovese.

Il sindaco di Montiglio Monferrato, Dimitri Tasso, ha sottolineato l’importanza del riconoscimento ottenuto, facendo notare come l’acquedotto operi in un territorio collinare e poco popolato, dove è necessario pompare acqua in salita per raggiungere piccoli comuni e cascine isolate. Ha evidenziato inoltre che la risorsa fornita rappresenta circa il 20% del fabbisogno idrico dell’Ato 5 e che viene distribuita gratuitamente. Secondo Tasso, si tratta di un esempio di servizio pubblico efficiente, portato avanti nonostante le complessità logistiche e i limitati margini economici.

In un contesto in cui la gestione delle risorse idriche diventa sempre più cruciale, l’esperienza del Consorzio del Monferrato rappresenta un modello di riferimento a livello nazionale. La sua capacità di coniugare efficienza, sostenibilità e qualità del servizio dimostra che una gestione pubblica ben strutturata può ottenere risultati eccellenti anche in contesti territoriali complessi.

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