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06 Agosto 2025 - 14:00
Castello della Loira
Un castello rinascimentale immerso nella campagna francese, scenari fiabeschi che prendono vita tra piante rare, materiali innovativi e visioni poetiche. È questa l’atmosfera che si respira al Festival des Jardins di Chaumont-sur-Loire, appuntamento internazionale dedicato alla progettazione del paesaggio contemporaneo, che ogni anno attira migliaia di visitatori da tutto il mondo. Per l’edizione 2025, aperta fino al 2 novembre, tra i 25 giardini selezionati brillano anche due creazioni italiane, espressione di un dialogo tra fantasia, natura e riflessione sul nostro tempo.
Il tema scelto per quest’anno è “C’era una volta in giardino”, un invito a superare i confini del reale per esplorare mondi immaginari, ispirati alle fiabe classiche e alle narrazioni universali.
Il festival, nato nel 1992, è ormai un punto di riferimento per architetti paesaggisti, artisti e designer di ogni provenienza. Un evento pensato stimolare la creatività e offrire una lettura nuova del giardino come spazio emozionale, al tempo stesso estetico e politico. Nel cuore della regione della Loira, il castello di Chaumont-sur-Loire e i suoi parchi diventano così teatro di installazioni temporanee, capaci di coinvolgere tanto gli appassionati quanto il grande pubblico.
In rappresentanza dell’Italia quest’anno, due progetti distinti ma evocativi.
Il primo è Il Giardino dei riflessi, ideato dal team Verdintrecci (composto da Antonella Caramanica, Sara Lamon e Marco Fosella), che ha trasformato lo specchio in un elemento chiave del paesaggio: tra giochi di luce, superfici riflettenti e prospettive ingannevoli, il visitatore è invitato a confrontarsi con se stesso e con i propri desideri. Le piante provengono dal distretto florovivaistico di Pistoia, a sottolineare anche il legame con l’eccellenza italiana nel verde.
Il secondo progetto, Fantastico Pinocchio, firmato da Valeria Filosa e Mauro Riello per i Vivai Priola, è un viaggio simbolico ispirato al celebre burattino. Un filo rosso accompagna il pubblico attraverso tappe metaforiche – dal Campo dei Miracoli al Teatro dei burattini – per riflettere su illusioni moderne e libertà interiore.
In oltre trent’anni di storia, il Festival des Jardins ha accolto più di 900 giardini effimeri, firmati da nomi di spicco della scena internazionale come Cassian Schmidt, Bas Smets, Ernesto Neto, Jacqueline Osty, e molti altri. Accanto alle installazioni temporanee, il Domaine ospita anche giardini permanenti, mostre d’arte ambientale e un parco storico progettato nell’Ottocento da Henri Duchêne.
Negli ultimi anni, l’evento ha registrato un successo crescente, superando i 500mila visitatori per edizione. Anche questo anno conferma lo spirito del festival: stupire ed emozionare, ma anche invitare alla riflessione. Tra piante insolite, scelte sostenibili e installazioni immersive, i giardini si trasformano in spazi di libera espressione, capaci di raccontare storie senza tempo e di farci interrogare sul nostro rapporto con la natura, l’immaginazione e il futuro.
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