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SALUTE

Troppo tempo davanti agli schermi fa male: i nuovi rischi per cuore e metabolismo nei giovani

Uno studio danese mostra come l’uso eccessivo di dispositivi influenzi il corpo dei più giovani. Ecco cosa ha scoperto

Troppo tempo davanti agli schermi fa male: i nuovi rischi per cuore e metabolismo nei giovani

Serie TV, gaming, social, video su YouTube o TikTok: per molti bambini e adolescenti lo schermo è compagno fisso, giorno e sera. Ma dietro queste abitudini apparentemente innocue si nasconde un rischio serio per la salute.

Uno studio danese appena pubblicato sul Journal of the American Heart Association mette nero su bianco quello che finora si sospettava: troppe ore davanti a uno schermo aumentano il rischio di problemi cardiometabolici già in giovane età. Parliamo di ipertensione, colesterolo alto, insulino-resistenza e altri segnali precoci di disturbi cronici.

Grazie all’analisi di oltre mille ragazzi e all’uso dell’intelligenza artificiale, i ricercatori hanno individuato una vera e propria “firma biologica” del tempo passato davanti allo schermo: cambiamenti nei metaboliti del sangue che indicano un impatto diretto sul metabolismo e sul sistema cardiovascolare.

Il dato più preoccupante è che questi effetti si manifestano già nel sangue, con alterazioni metaboliche misurabili. E se a tutto questo si aggiunge il sonno ridotto – come spesso accade quando ci si addormenta tardi scrollando il telefono – il rischio cresce ancora di più. Nei giovani che dormono meno, infatti, il legame tra uso degli schermi e salute cardiometabolica è ancora più marcato. Secondo i ricercatori, circa il 12% dell’associazione osservata è mediata proprio dalla ridotta durata del sonno.

David Horner, autore principale dello studio e ricercatore dell’Università di Copenaghen, spiega che l’analisi ha preso in considerazione diversi indicatori: circonferenza vita, pressione sanguigna, colesterolo HDL (quello “buono”), trigliceridi e livelli di glucosio. Tutti questi dati sono stati combinati in un punteggio di rischio cardiometabolico che ha permesso di valutare l’impatto effettivo del tempo passato davanti agli schermi.

«Un sonno insufficiente – sottolinea Horner – può non solo amplificare gli effetti negativi degli schermi, ma rappresenta anche un possibile collegamento biologico tra le abitudini digitali e i cambiamenti metabolici precoci». I risultati confermano quanto sia importante prestare attenzione all’equilibrio tra tecnologia, sonno e salute, soprattutto nelle fasi della crescita.

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