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Verso un Sinodo inclusivo: il movimento “Noi siamo Chiesa” atteso in Vaticano

Il gruppo riformista pro donne prete e diritti Lgbt+ parteciperà al Giubileo delle équipe sinodali. Attesa, curiosità e segnali di apertura da parte della Segreteria del Sinodo

Verso un Sinodo inclusivo: il movimento “Noi siamo Chiesa” atteso in Vaticano

Un incontro che fino a pochi anni fa sarebbe stato difficile immaginare. Alcuni rappresentanti del movimento internazionale progressista “Noi siamo Chiesa” parteciperanno al Giubileo delle équipe sinodali in programma in Vaticano dal 24 al 26 ottobre, durante il quale è previsto anche un incontro con Papa Leone XIV. Il movimento, da sempre impegnato per una riforma della Chiesa cattolica, ha espresso soddisfazione e attesa per questa occasione definita “un passo importante”.

Il cammino che ha portato a questo momento è iniziato con una semplice registrazione online. Alla fine di luglio, otto membri di We Are Church International si sono iscritti come “singoli fedeli” attraverso il sito del Sinodo per partecipare al Giubileo. Non avendo ricevuto conferma, il presidente Colm Holmes ha contattato la Segreteria del Sinodo il 4 agosto. Il giorno successivo è arrivata non solo la conferma dell’iscrizione, ma anche un invito ufficiale a partecipare all’intero programma come gesto di apprezzamento, su iniziativa del cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo.

Pur precisando che non si tratta di un invito diretto del Papa, la co-coordinatrice italiana Elza Ferrario ha sottolineato l’importanza dell’apertura istituzionale. “Siamo un movimento che non sempre ha avuto buoni rapporti con la Chiesa istituzionale”, ha spiegato, parlando di un clima nuovo, fatto di stima e ascolto.

“Noi siamo Chiesa” è noto per le sue battaglie a favore del riconoscimento pieno dei fedeli Lgbtq+, per l’ordinazione delle donne, la fine del celibato obbligatorio per i ministri e un maggiore decentramento delle decisioni nella Chiesa. Temi che negli ultimi anni sono stati oggetto di discussione grazie all’impulso sinodale lanciato da Papa Francesco, un processo che ora Papa Leone XIV ha indicato come priorità. L’attenzione è puntata sulle modalità con cui si svilupperà questo percorso. Il movimento riformista auspica un riconoscimento delle varianti locali: ad esempio, che una conferenza episcopale europea possa benedire le coppie omosessuali anche se quella africana scegliesse di non farlo. Un segno concreto di apertura alle diversità culturali e sociali.

Intanto, il prossimo 6 settembre si terrà un pellegrinaggio giubilare dei cristiani Lgbt+ e dei loro familiari, organizzato dalla rete Tenda di Gionata, inserito nel calendario ufficiale del Giubileo.

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