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Caos Sanità in Piemonte
15 Agosto 2025 - 09:40
Ci si chiederà perché si insista così tanto sulla vicenda Schael. In fondo si tratta di un manager di alto livello che resta senza lavoro, ma che non avrà difficoltà a trovarne un altro, altrettanto lautamente pagato. Ben più triste il destino di altri disoccupati, in mezzo a una strada con figli e mogli a carico: operai, impiegati, giovani o chi a pochi anni dalla pensione è costretto a ricominciare da capo. No, la vicenda Schael è importante non perché la situazione del manager susciti sentimenti di pietà, ma per ben altri motivi. Intanto c’è da ricordare che il comparto Sanità assorbe la bellezza dell’80% del bilancio della Regione. È quello più importante e che più interessa i cittadini. Per tutti continua a valere (il detto, quale sacrosanta verità, «la salute prima di tutto».
E di quel 80%, la Città della Salute partecipa (se così si può dire) con una considerevole percentuale. Pertanto, la vicenda Schael che è l’attuale commissario della Città della Salute, è notizia da prima pagina. Da rilevare, poi, una certa confusione (almeno questa è la percezione) che sembra pervadere, almeno in questo momento, chi è al timone della Sanità, ovvero l’assessore Riboldi. Pur con tutto il rispetto e la stima, sulla questione è apparso poco chiaro e a tratti anche un po’ reticente. Confusione che lo ha spinto, ad esempio, a emulare il Gabibbo con quella visita a sorpresa (ma a favore di telecamere) all’ospedale di Lanzo. L’assessore si ricordi che fa l’assessore e che non è un componente dell’opposizione. Il teatrino sarebbe stato tollerato (forse anche apprezzato), se a farlo fossero stati esponenti di Pd, M5s o Avs (ma in questa calda estate sembrano preferire la riviera). Ma non è l’assessore che deve denunciare le magagne che lui stesso dovrebbe sistemare.
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