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Il fatto
17 Agosto 2025 - 12:50
Dopo l’attacco a degli animali da reddito nei pressi di Pella, sulle sponde del Lago d’Orta, torna a riaccendersi il dibattito sulla presenza del lupo nelle aree rurali piemontesi. Ma l’OIPA, Organizzazione Internazionale Protezione Animali, interviene con fermezza per respingere quello che definisce un clima di “allarmismo pericoloso”.
Nel mirino dell’associazione finiscono le dichiarazioni del sindaco Alessandro Soldà e del consigliere provinciale alla caccia Giuseppe Maio che, secondo l’OIPA, rischiano di alimentare una narrazione distorta e di aprire la strada a soluzioni drastiche.
«È comprensibile il disagio degli allevatori», dichiara Alessandro Piacenza, responsabile fauna selvatica dell’Oipa, «ma non possiamo permettere che un singolo episodio diventi il pretesto per abbattimenti indiscriminati. Non ci sono state aggressioni a persone e il lupo resta una specie protetta fondamentale per l’equilibrio ambientale».
L’associazione ricorda come questi animali possano talvolta avvicinarsi alle case alla ricerca di cibo, specie in presenza di rifiuti mal gestiti o di bestie lasciate incustodite, ma insiste sul fatto che la soluzione non sia quella di colpirli, bensì di migliorare la gestione preventiva del territorio.
E proprio sulla prevenzione arriva l’appello alle istituzioni: investire in recinzioni più efficaci per gli allevamenti, ridurre le fonti alimentari che possono attirare i predatori e avviare campagne di sensibilizzazione per favorire una pacifica convivenza uomo–lupo.
«Oltre che eticamente inaccettabile, l’abbattimento sarebbe ambientalmente dannoso: i lupi sono una componente essenziale della biodiversità», conclude Piacenza.
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