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Salute
20 Agosto 2025 - 16:15
Recentemente, due tragici casi di botulismo in Sardegna hanno riportato alla luce i rischi legati a questa pericolosa tossina alimentare. Le vittime, Roberta Pitzalis, 38 anni, e Valeria Sollai, 62 anni, sono entrambe decedute dopo aver consumato guacamole contaminato durante la Fiesta Latina a Monserrato. Il decesso di Roberta è avvenuto l’8 agosto, mentre Valeria è morta il 19 agosto, dopo settimane di ricovero al Policlinico locale.
Ma cosa si intende esattamente per botulino? Quali cibi sono più vulnerabili alla contaminazione e come devono essere conservati per evitare il rischio? Ecco tutto ciò che occorre sapere.
Il botulino è una tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum. L’ingestione di alimenti contaminati può provocare il botulismo, una malattia rara ma potenzialmente letale. Come spiega la Fondazione Umberto Veronesi, la tossina agisce sul sistema nervoso, bloccando la trasmissione dei segnali tra nervi e muscoli.
Il botulismo alimentare si sviluppa principalmente quando i cibi vengono conservati in modo scorretto, creando un ambiente favorevole alla proliferazione del batterio. Le contaminazioni più comuni riguardano alimenti fatti in casa o conservati senza adeguati trattamenti termici. Dati storici indicano che solo l’8,5% dei casi confermati tra il 1984 e il 2013 riguardava prodotti industriali, con il 70% dei casi legati a verdure sott’olio o in acqua.
I sintomi del botulismo compaiono spesso dopo diverse ore dall’ingestione. I segnali iniziali possono essere lievi, come nausea, diarrea, vomito e dolori addominali, ma in seguito possono includere:
Secchezza della bocca
Difficoltà a deglutire o a parlare
Visione offuscata
Paralisi facciale e, nei casi più gravi, insufficienza respiratoria
Tra i cibi più pericolosi troviamo:
Verdure conservate in contenitori di vetro senza trattamento termico o acidificazione (peperoni, pomodori, funghi)
Prodotti sott’olio o in salamoia fatti in casa (melanzane, zucchine, aglio, erbe aromatiche)
Zuppe, minestroni e conserve etniche non refrigerati
Carne in salamoia o affumicata
Guacamole casalingo, se conservato a temperatura ambiente
Gli alimenti freschi, cotti o surgelati risultano generalmente sicuri. Anche conserve acidificate, marmellate, confetture e semi-conserve marinate o salate (con almeno il 10% di sale) hanno un rischio molto basso di contaminazione.
Per chi prepara guacamole in casa:
Consumare entro 24 ore dalla preparazione
Conservare in frigorifero a 4°C o meno
Utilizzare contenitori ermetici, preferibilmente di vetro
Per il guacamole industriale:
Verificare sempre la data di scadenza
Controllare l’integrità della confezione
Non consumare se il prodotto ha odore o colore alterati o se la confezione appare gonfia
Seguendo questi accorgimenti, è possibile ridurre significativamente il rischio di intossicazione da botulino e godere dei propri alimenti in sicurezza.
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