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Agricoltura
21 Agosto 2025 - 14:30
Foto di repertorio
Le alte temperature registrate nei mesi di giugno e luglio stanno colpendo duramente una delle coltivazioni più rappresentative del Piemonte: il kiwi. A fine 2024, il comparto contava 3.168 ettari coltivati, 1.661 aziende e una produzione annua di circa 82mila tonnellate, numeri oggi messi a rischio da un’ondata di caldo anomalo che ha provocato gravi danni agli impianti.
Secondo Coldiretti Piemonte, la situazione è diventata critica soprattutto nelle ultime settimane, con un forte incremento del fenomeno della cosiddetta “moria”. La fitopatia si è manifestata in modo preoccupante dalla fine di luglio, colpendo anche portainnesti ritenuti più resistenti.
“Molti impianti sono al collasso” – spiega Enrico Nada, vicepresidente Coldiretti con delega al settore frutticolo – “e in diversi casi sarà inevitabile procedere all’estirpazione, compromettendo non solo la produzione 2025 ma anche quella dei prossimi anni”.
La presidente Cristina Brizzolari e il delegato confederale Bruno Rivarossa chiedono alla Regione un intervento immediato, con la possibilità di accedere a fondi specifici regionali e nazionali a sostegno dei produttori colpiti, oltre alla convocazione di un incontro istituzionale per affrontare l’emergenza.
Il futuro della coltivazione piemontese del kiwi, già provata negli ultimi anni, appare oggi più incerto che mai.
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