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SALUTE
26 Agosto 2025 - 18:20
Un’iniezione due volte l’anno potrebbe cambiare per sempre la lotta contro l’Hiv. La Commissione europea ha dato il via libera a lenacapavir, il primo farmaco iniettabile a lunga durata per la prevenzione del virus, aprendo così la strada a una nuova fase nella sanità pubblica. Una svolta che, secondo molti esperti, potrebbe ridurre drasticamente i contagi in Europa e non solo.
Il medicinale – che sarà commercializzato con il nome di Yeytuo – sostituisce la necessità delle pillole giornaliere. Negli studi clinici si è dimostrato efficace al 100%, tanto da essere definito una delle scoperte mediche più rilevanti del 2024. Come riporta Euronews, “L’approvazione rapida da parte della Commissione sottolinea il potenziale trasformativo di Yeytuo nel rispondere all’urgente bisogno di prevenzione dell’Hiv in Europa”, ha dichiarato il dottor Dietmar Berger, direttore medico di Gilead Sciences, l’azienda produttrice.
La decisione arriva in un momento delicato: nel 2023, infatti, nell’Ue e nei Paesi dello Spazio economico europeo sono state registrate oltre 24mila nuove diagnosi di Hiv, con un aumento dell’11,8% rispetto all’anno precedente.
Il farmaco riduce il rischio di infezione sia negli adulti che negli adolescenti e sarà disponibile non solo nei 27 Stati membri, ma anche in Norvegia, Islanda e Liechtenstein. Non solo Europa: anche la Food and Drug Administration (Fda) statunitense ha già approvato lenacapavir, mentre l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) lo raccomanda come ulteriore strumento di profilassi pre-esposizione.
Gilead, intanto, ha chiesto l’autorizzazione anche in Australia, Brasile, Canada, Sudafrica e Svizzera e prevede di estendere a breve la richiesta ad Argentina, Messico e Perù. Inoltre, l’azienda ha siglato accordi per distribuire versioni generiche del farmaco in 120 Paesi a basso reddito.
Resta però il nodo della disponibilità globale: gli Stati Uniti, da sempre tra i principali finanziatori delle campagne sanitarie contro l’Hiv, hanno ridotto i fondi a inizio anno, sollevando dubbi sulla reale capacità di distribuzione nei Paesi più colpiti. Ad oggi, 40,8 milioni di persone convivono con l’Hiv. Solo nel 2024, circa 630mila persone sono morte per malattie legate all’Aids. Numeri che ricordano come, nonostante i progressi della ricerca, la battaglia contro il virus non sia ancora vinta.
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