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La sentenza
03 Settembre 2025 - 09:45
na sconfitta per il governo degli Stati Uniti e una vittoria per Google. Nella causa antitrust sul presunto monopolio dei motori di ricerca, il giudice federale Amit Mehta ha respinto la richiesta di costringere il colosso di Mountain View a cedere il browser Chrome e il sistema operativo Android.
Secondo la sentenza di 230 pagine, l’amministrazione americana ha «esagerato nel chiedere la cessione forzata di queste risorse chiave, che Google non ha utilizzato per imporre restrizioni illegali». Tuttavia, la decisione vieta all’azienda di stipulare accordi esclusivi per la distribuzione dei suoi servizi principali – dalla ricerca web a Gemini, il software di intelligenza artificiale.
I documenti processuali hanno rivelato che Apple riceve miliardi di dollari per preinstallare Google Search come motore di ricerca predefinito sugli iPhone. Per Mozilla, sviluppatore di Firefox, l’accordo con Google rappresenta una fonte cruciale di entrate. Diversamente dall’Unione Europea, dove agli utenti viene chiesto quale motore di ricerca preferiscono, il giudice ha respinto un sistema analogo per gli USA. La decisione obbliga Google a condividere con rivali come Bing, DuckDuckGo e società di intelligenza artificiale come OpenAI alcune parti dell’indice di ricerca e dati sulle interazioni degli utenti, strumenti utili per sviluppare prodotti concorrenti.
Il caso trae origine da una sentenza del 2024 che riconosceva a Google una posizione di monopolio nella ricerca online. La società ha già annunciato ricorso, aprendo la strada a un lungo contenzioso. Nel frattempo, la decisione ha rassicurato gli investitori: le azioni di Alphabet sono salite del 7% nelle contrattazioni after-hours, mentre il titolo Apple è cresciuto del 3%
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