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Arte
09 Settembre 2025 - 14:25
Londra torna a essere teatro della provocatoria arte di Banksy. Lo street artist più celebre e misterioso al mondo ha scelto le pareti esterne del Queen’s Building, all’interno del complesso delle Royal Courts of Justice, per il suo ultimo intervento urbano.
La nuova opera raffigura un giudice in toga e parrucca che colpisce con un martelletto un manifestante disteso a terra, intento a proteggersi con un cartello bianco insanguinato. Banksy ha confermato la paternità del murale pubblicando alcune foto sul proprio account Instagram, con la semplice didascalia: “Royal Courts of Justice. Londra”.
Pur non facendo riferimento a un episodio preciso, l’immagine sembra commentare le tensioni legate alla libertà di manifestazione nel Regno Unito e le critiche rivolte al sistema giudiziario, accusato di ostacolare il diritto a proteste pacifiche. L’opera compare pochi giorni dopo l’arresto di quasi 900 persone a Londra, durante una manifestazione contro il divieto imposto al gruppo Palestine Action, dichiarato terroristico dal governo britannico dopo episodi di sabotaggio su basi militari.
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Il murale è stato rapidamente protetto con barriere metalliche e teli di plastica sorvegliati da guardie, a tutela dell’edificio, classificato in Gran Bretagna come Grade One-listed, il massimo livello di protezione storica.
Con questo lavoro, Banksy prosegue la sua riflessione critica su governi, guerre e capitalismo, coerente con il linguaggio satirico e didascalico che caratterizza tutta la sua carriera. Solo l’anno scorso aveva realizzato una serie di nove murales a Londra dedicati agli animali, tra cui un gorilla che solleva una serranda allo Zoo di Londra e un lupo che ulula su un’antenna a Peckham.
Il ritorno di Banksy dimostra ancora una volta come la street art possa trasformare spazi pubblici in potenti strumenti di denuncia sociale e politica, suscitando dibattito e attenzione internazionale.
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