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10 Settembre 2025 - 17:25
Portare i servizi dell’INPS anche nei comuni più piccoli, dove l’accesso alle prestazioni previdenziali e assistenziali è ancora oggi difficoltoso. Con questo obiettivo parte un nuovo progetto nazionale, frutto della collaborazione tra Inps e Anci, che prevede l’attivazione su tutto il territorio italiano dei cosiddetti Punti Utente Evoluti (PUE) e Punti Cliente di Servizio (PCS). Si tratta di sportelli telematici attivi presso i municipi, dove un funzionario comunale aiuterà i cittadini nell’accesso ai servizi dell’Istituto. «Non è un atto formale, è un patto di prossimità», ha dichiarato il presidente dell’Inps Gabriele Fava. «Una scelta che porta lo Stato dentro ogni comunità, soprattutto quelle più fragili».
Oggi in Italia ci sono più di 4.500 comuni sprovvisti di una sede Inps. In queste aree, spesso interne o geograficamente isolate, milioni di cittadini sono costretti a spostarsi per accedere a servizi essenziali. Il nuovo accordo punta a colmare questo divario, portando l’assistenza direttamente nei luoghi dove è più necessaria, grazie anche al supporto delle amministrazioni locali.
Il progetto è stato già sperimentato in 23 comuni di 7 regioni, e ora si estende a livello nazionale. In concreto, nei comuni aderenti verranno aperti sportelli virtuali che, grazie al personale comunale formato ad hoc, consentiranno ai cittadini di richiedere prestazioni e ricevere consulenza senza dover ricorrere a sedi distanti o strumenti digitali complessi.
Il presidente di Anci Gaetano Manfredi sottolinea come questa rete rappresenti un passo concreto verso l’inclusione sociale e digitale, specie per i territori che soffrono per scarsa connettività o isolamento geografico. I PUE e i PCS, aggiunge, rafforzano «il ruolo dei comuni come presidi territoriali e punto di contatto tra lo Stato e i cittadini». Secondo Fava, questa trasformazione rappresenta «un nuovo modello di servizio, che unisce innovazione digitale e contatto umano, capace di accompagnare i cittadini in scelte sempre più complesse e di ridurre il digital divide».
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