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14 Settembre 2025 - 15:15
Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha risposto alle polemiche che lo hanno coinvolto nelle ultime settimane confermando la sua posizione: nessuna apertura alle istanze della Lega, da sempre scettica sui vaccini e in particolare contraria all’obbligo vaccinale per i bambini. «Rivedere l’obbligo vaccinale? Non esiste. Non è nel programma del centrodestra e nessuno me ne ha mai parlato. Ognuno ha le sue idee ma questa cosa non è all’ordine del giorno», ha dichiarato Schillaci.
Le tensioni erano iniziate ad agosto, dopo la nomina e poi la revoca del NITAG (Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni), organo indipendente composto da esperti scientifici che fornisce pareri sulle politiche vaccinali. Tra i nuovi membri inizialmente nominati figuravano Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite, medici noti per posizioni scettiche o ambigue sui vaccini pediatrici e contro il COVID-19.
La nomina dei due aveva provocato forti reazioni, con decine di migliaia di firme raccolte da medici e scienziati — tra cui il premio Nobel Giorgio Parisi — per chiederne l’immediata rimozione. Secondo le ricostruzioni, Schillaci non sarebbe stato al corrente della nomina, attribuita ad altre figure interne al ministero. «Il comitato sui vaccini? Certo, rifarei tutto», ha detto Schillaci. «Quella commissione a dire il vero non è mia, negli anni passati non era stata mai convocata. Non conosco di persona questi due medici. So solo che di vaccini e vaccinazione devono parlare i medici esperti di questa materia».
Secondo il ministro, sulla questione dei vaccini non dovrebbe esserci spazio per le strumentalizzazioni politiche, un messaggio rivolto implicitamente alla Lega e in particolare a Matteo Salvini, che ha criticato pubblicamente la gestione del caso NITAG e ribadito la sua contrarietà all’obbligo vaccinale. «Dirsi dubbiosi sull’obbligo vaccinale, che non c’è nella maggior parte dei Paesi europei, non penso sia antiscientifico, penso sia di buonsenso», aveva affermato Salvini (una dichiarazione non supportata da dati, poiché l’obbligo esiste anche in altri Paesi, ndr).
In Italia, l’obbligo vaccinale è in vigore dal 2017 con il cosiddetto decreto Lorenzin, che impone dieci vaccinazioni obbligatorie per bambini e ragazzi fino ai 16 anni. Chi non è vaccinato (salvo motivi medici) non può frequentare asili nido e scuole materne. La norma fu introdotta per contrastare un calo della copertura vaccinale, considerato pericoloso per la salute pubblica.
Le critiche di Salvini agli obblighi sanitari si basano su presunte pressioni delle case farmaceutiche, ma non esistono prove a sostegno di tali accuse. Le principali società scientifiche e sanitarie hanno più volte ribadito che le vaccinazioni obbligatorie sono sicure ed efficaci, e che non comportano rischi particolari per i bambini.
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