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Il caso
15 Settembre 2025 - 17:40
									
Gabbie con sacchetti gialli appesi. Dentro, mais. Per attirarli. Per sfruttare la loro golosità. E poi portarli via. Ed abbatterli. Non sembrano esserci alternative, questa volta. Perché i cinghiali – quattro cuccioli – sono arrivati fin dentro il Parco del Comitato Juvarra, a oltre cinquecento metri dal Boschetto, l’area naturale dove solitamente vengono avvistati. Si sono spinti in una zona urbana, frequentata. Attirati dal cibo, dai rifiuti nei contenitori e, soprattutto, da quelli sparsi nell’erba. Il personale della Città Metropolitana è intervenuto subito: parco chiuso, accesso interdetto. Per ragioni di sicurezza. Chi voleva fare una passeggiata, magari con il cane, si è trovato di fronte un cancello sbarrato. I quattro animali si sono rifugiati all’interno di una recinzione, quella che un tempo delimitava il campo da bocce. Stanno lì. Dormono. Ignari delle trappole sistemate poco lontano. Sul posto, fin dall’inizio dell’intervento, c’è l’assessore con delega alle Politiche Animaliste del Comune di Nichelino, Fiodor Verzola. «Le abbiamo provate tutte» dice. «Ho contattato anche alcune Oasi per tentare una ricollocazione, ma non c’è stato nulla da fare». Perchè le leggi, non lo permettono. La procedura, ora, prevede la cattura tramite le gabbie. Una volta entrati, le porte si chiuderanno alle loro spalle. Poi l’abbattimento, come previsto dal piano regionale per la gestione della fauna selvatica. Restano solo l’attesa e il silenzio. E quei sacchetti gialli che oscillano.

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