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I dati
17 Settembre 2025 - 08:32
Altroconsumo ha presentato alla Camera dei Deputati i risultati di un’ampia ricerca sulla regolarità dei treni a lunga percorrenza. L’analisi, basata sui dati di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), ha seguito in tempo reale i ritardi dei convogli dal 25 luglio al 5 settembre 2025.
Per 43 giorni consecutivi sono state osservate 54 tratte principali, con circa 28.000 rilevazioni. Sono stati inclusi i servizi di Alta Velocità (Frecciarossa e Italo) e gli Intercity, mentre i regionali sono stati esclusi.
Il servizio di punta di Trenitalia risulta in difficoltà: in media il 31% dei Frecciarossa arriva con ritardo.
Situazione drammatica sulla dorsale adriatica, dove oltre la metà dei convogli non rispetta l’orario. Il caso più critico è la Bari–Milano, con oltre il 70% dei viaggi in ritardo. Grave anche la Salerno–Torino, dove il 53% dei treni non arriva in orario.
Sulla rotta chiave Milano–Roma, i numeri sono migliori ma comunque significativi: 18% dei treni in direzione Roma e 25% verso Milano arrivano in ritardo.
Per Italo, i convogli fuori orario sono in media il 20%.
Le tratte peggiori risultano la Napoli–Venezia (40%) e la Reggio Calabria–Roma (38%). Anche la Milano–Roma non è impeccabile: 15% di ritardi verso sud e 19% verso nord.
Nel confronto diretto, Italo batte Trenitalia: 20% di ritardi contro il 26% dei Frecciarossa sulle tratte comuni.
Secondo Altroconsumo, i tempi di percorrenza si sono allungati. La Milano–Roma, un tempo coperta in 3 ore, oggi richiede in media 3h20, con punte di 4-5 ore in caso di lavori.
Per l’associazione, Trenitalia ha aumentato i tempi di tabella per ridurre i rischi di rimborsi, ma senza abbassare i prezzi.
Gli Intercity si rivelano il servizio peggiore: in media il 41% dei treni accumula ritardo.
Tra le tratte più problematiche spiccano la Reggio Calabria–Salerno (oltre l’80% dei casi), la Lecce–Bologna e la Roma–Taranto, entrambe intorno al 60%.
Oggi Trenitalia e Italo rimborsano solo per ritardi superiori a 30 minuti.
Per i Frecciarossa, il 13% dei viaggi accumula almeno 15 minuti di ritardo, ma solo il 5,7% supera i 30 minuti previsti per il rimborso.
Per Italo, i ritardi di almeno 15 minuti riguardano il 7,8% delle corse, mentre quelli oltre 30 minuti si fermano al 3,6%.
Riducendo la soglia a 15 minuti, il numero di passeggeri aventi diritto al rimborso più che raddoppierebbe.
L’associazione chiede di riformare il sistema dei risarcimenti:
30% del biglietto per ritardi superiori a 15 minuti (AV) o 30 minuti (altri treni);
50% oltre i 60 minuti (30 minuti per AV);
100% del costo per ritardi oltre 120 minuti;
rimborso automatico, con scelta tra denaro e voucher.
Secondo Altroconsumo, solo un nuovo sistema di indennizzi potrà garantire ai passeggeri un trattamento equo e restituire credibilità ai servizi di Alta Velocità e Intercity.
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