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il racconto

Verolengo, la ferita rimane aperta dopo la mucca macellata

Parla l’allevatore: «Un dolore enorme, non solo economico». Il Comune: «Atto crudele, i colpevoli vanno presi»

Verolengo, la ferita rimane aperta dopo la mucca macellata

A qualche giorno dalla macabra scoperta sull’argine del Po, a Verolengo, emergono nuovi dettagli e le prime dichiarazioni dei diretti coinvolti. A parlare è l’allevatore proprietario della mucca tagliata a metà.

«All’inizio ho pensato a un parto andato male – racconta – ma quando mi sono avvicinato ho visto che era stata uccisa con una violenza spietata». La mucca sarebbe stata colpita da frecce e poi sezionata con estrema precisione, portando via cosce e fegato. Un’operazione condotta con freddezza, che lascia intendere una mano esperta. «Molti dicono che al macello si fa la stessa cosa, ma lì gli animali vengono storditi. Qui invece l’ha vissuto da sveglia. È questo che mi distrugge», aggiunge l’uomo.

Secondo quanto emerso, altre quattro mucche sono state ferite e una vitellina di appena venti giorni è stata rubata. L’azione, condotta con freddezza e competenza, lascia pensare a un atto premeditato, forse realizzato approfittando della festa patronale del paese per coprire rumori e movimenti sospetti.

I Carabinieri di Verolengo hanno avviato le indagini, concentrandosi sulle immagini delle telecamere pubbliche e private della zona. L’ipotesi investigativa è che i responsabili abbiano studiato con attenzione il colpo, scegliendo il momento più favorevole per agire.

Il dolore dell’allevatore non è solo economico ma soprattutto emotivo, legato al rapporto di cura e rispetto che lo lega ai suoi animali. La vicenda ha inoltre riacceso le preoccupazioni dopo altri episodi inquietanti, come il ritrovamento delle zampette di un gatto recise davanti a un’abitazione in via per Casale pochi giorni prima.

Ferma la condanna del Comune. L’assessore all’Ambiente, Tiziano Matta, ha parlato di un gesto crudele compiuto da veri e propri assassini, sottolineando la necessità di individuare i colpevoli e chiedendo la collaborazione dei cittadini per fornire eventuali filmati utili alle indagini.

La comunità, profondamente colpita, resta in attesa di risposte. L’episodio non è solo un furto, ma un atto che ha infranto la sensibilità collettiva, lasciando un senso di sconcerto e di paura in un paese che chiede giustizia.

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