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Appennino alessandrino, catena umana contro il progetto eolico sul Monte Giarolo

L’evento, dal titolo “Transizione sì, ma non così. Insieme sui crinali”, è stato promosso dal Forum Sentieri Vivi 4P

Appennino alessandrino, catena umana contro il progetto eolico sul Monte Giarolo

Nella giornata di oggi, escursionisti e cittadini hanno partecipato a un’iniziativa di protesta contro il progetto dell’impianto eolico industriale previsto tra le valli Borbera, Curone e Staffora

Nella giornata di oggi, escursionisti e cittadini hanno partecipato a un’iniziativa di protesta contro il progetto dell’impianto eolico industriale previsto tra le valli Borbera, Curone e Staffora, nell’Appennino alessandrino. L’evento, dal titolo “Transizione sì, ma non così. Insieme sui crinali”, è stato promosso dal Forum Sentieri Vivi 4P e ha visto la partecipazione di oltre duecento persone.

I partecipanti hanno raggiunto a piedi i crinali tra il Monte Giarolo, a nord, e il Monte Gropà, a sud, seguendo i sentieri già esistenti. Qui si sono disposti lungo il percorso contrassegnato come sentiero 200, formando una catena umana lunga 209 metri, esattamente l’altezza dei singoli aerogeneratori previsti nel progetto. La scelta simbolica ha voluto evidenziare l’impatto visivo e ambientale che l’impianto avrebbe sul paesaggio montano.

Il progetto “Monte Giarolo” prevede l’installazione di 20 turbine eoliche di grande dimensione, ciascuna pari in altezza a un grattacielo di oltre 60 piani. L’iniziativa è ferma da circa due anni in attesa della valutazione da parte del Ministero dell’Ambiente, nonostante i pareri contrari espressi da amministrazioni locali e comunità montane.

Secondo gli organizzatori, il progetto risulterebbe incompatibile con le caratteristiche del territorio, che comprende aree naturali tutelate e percorsi escursionistici frequentati. Le principali criticità riguardano l’impatto paesaggistico, la trasformazione dei crinali e i potenziali rischi per la biodiversità. Il Forum sottolinea che la transizione energetica deve essere perseguita con criteri di sostenibilità e con modelli più integrati con le comunità locali, privilegiando il risparmio energetico, l’autoproduzione diffusa e le energie rinnovabili a basso impatto.

La catena umana ha voluto ribadire la richiesta di una transizione energetica “giusta ed equa”, che concili gli obiettivi di decarbonizzazione con la tutela del paesaggio e del patrimonio ambientale locale. Il progetto rimane in fase di valutazione ministeriale e il confronto tra istituzioni, comunità locali e operatori del settore è ancora aperto.

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