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Nichelino Dog Pride

Nichelino Dog Pride, la pioggia non ferma l’orgoglio cinofilo «L’amore è rispetto»

Oltre cento cani in piazza per l'ultima giornata di San Matteo

Nichelino Dog Pride, la pioggia non ferma l’orgoglio cinofilo «L’amore è rispetto»

Alle quattro di pomeriggio, come da programma, è iniziato a piovere. Non una pioggia leggera, ma un diluvio. Eppure nessuno ha lasciato la piazza. Padroni, volontari, spettatori, tutti sotto il gazebo dell’area food, ancora allestita per la festa di San Matteo, conclusasi ieri. Qualche decina di minuti di attesa, poi il cielo si è aperto. Così è potuta partire anche quest’anno la sfilata del Dog Pride, dal 2014 uno degli appuntamenti più sentiti dalla comunità nichelinese. Non solo una passerella per cani ma un momento in cui si mescolano storie di adozione, di riscatto, di educazione e responsabilità. Al centro, il rapporto tra uomo e animale.

E la necessità, ribadita anche quest’anno, di costruirlo con rispetto, consapevolezza e attenzione. A fare gli onori di casa, Fiodor Verzola, assessore di Nichelino e ideatore del Dog Pride. Lo stesso che ha portato avanti, tra le varie iniziative, anche il “Daspo cinofilo”, strumento nato per tutelare i cani da situazioni di maltrattamento o incuria. Una figura di riferimento, non solo per l’organizzazione dell’evento, ma per il lavoro costante su un fronte – quello delle politiche animaliste – che a Nichelino è portato avanti da anni in modo continuativo e concreto. Sono numerose, le iniziative avviate in questi anni dal Comune: percorsi di educazione cinofila, promozione delle adozioni dai canili, supporto alle famiglie e attenzione alla corretta gestione degli animali. In questo contesto si inserisce il Dog Pride: una festa, sì, ma anche un’occasione per mostrare modelli positivi. In piazza Di Vittorio, per assistere alla sfilata, si sono radunate centinaia di persone: famiglie con bambini, anziani, gruppi di volontari. E ovviamente loro, i protagonisti della giornata: cani di ogni tipo, taglie piccole, medie e grandi, razze pure o meticci. Alcuni al debutto, altri ormai di casa.


Come Nerina, 10 anni, meticcia nera dallo sguardo vigile, accompagnata da Daniela. È la sua terza partecipazione al Dog Pride. Da due anni fa parte della Protezione Civile di La Loggia, con una specializzazione nella ricerca di persone scomparse. Poi c'è Block, 19 anni, anche lui meticcio, che ha attirato l’attenzione per la sua età: è stato infatti il cane più anziano a sfilare. Recuperato in passato da un cascinale abbandonato, quest’anno ha partecipato per la prima volta, portando a casa un buono veterinario tra i premi assegnati.

E tra i vincitori c’è anche Thor, un American Staffordshire che ha sfilato con passo sicuro. Il suo passaggio è stato occasione per affrontare un tema spesso trascurato: quello della discriminazione verso alcune razze, spesso associate esclusivamente a episodi di cronaca nera. Ma la realtà, come ha ricordato l’assessore Verzola dal palco, è che «non esistono cani pericolosi, ma cani gestiti male». Con un’educazione corretta e un ambiente adatto, anche razze considerate “difficili” possono rivelarsi affettuose, equilibrate e perfette per la vita in famiglia. Una decina di educatori cinofili erano presenti per prevenire eventuali conflitti - che non ci sono stati - tra gli animali, e per assistere i padroni. Tutti i soldi raccolti dalle iscrizioni andranno all’Enpa di Chieri. In totale, per questa edizione, hanno partecipato 108 cani.

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