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I dati
22 Settembre 2025 - 09:25
Secondo un’analisi di Confesercenti, nel 2024 la spesa dei consumatori che vivono da soli ha superato i 235 miliardi di euro, pari al 26,2% della spesa complessiva delle famiglie italiane. Rispetto al 2012, quando si fermava a 166 miliardi, si registra un aumento di 69 miliardi.
I cambiamenti demografici e sociali stanno ridisegnando la struttura delle famiglie: più della metà dei nuclei familiari conta due membri o meno, e le persone sole saranno 10,7 milioni entro il 2040. Tra il 2012 e il 2024, il numero totale di famiglie è passato da 25,9 a 26,5 milioni, ma con una trasformazione significativa: le coppie senza figli e i single rappresentano oggi il 56,6% del totale, e raggiungeranno il 61% nel 2040.
I single non solo ** spendono di più**, ma lo fanno in modi differenti rispetto alle famiglie più numerose. Preferiscono pasti fuori casa, con il 27% che pranza o cena fuori almeno due volte a settimana, e mostrano una forte propensione al delivery: il 13% ordina cibo a domicilio o da asporto più volte a settimana. Cresce anche l’uso di prodotti pronti o monoporzione, scelti per praticità.
La spesa online è un altro punto distintivo: il 9% dei single fa la spesa alimentare via internet, tre volte la media nazionale, e l’e-commerce per abbigliamento, tecnologia e altri beni non alimentari riguarda il 30% di chi vive da solo. La distribuzione della spesa mostra priorità diverse: maggiore attenzione a tecnologia e connettività, minore spesa in abbigliamento e cura personale. Nei viaggi, invece, i single risultano più cauti, con una spesa media annuale di 1.543 euro, inferiore rispetto ai 2.645 euro delle famiglie con figli.
La rivoluzione dei consumi riguarda anche i “nuovi membri della famiglia”: la spesa per animali domestici (alimentazione, servizi, cure veterinarie) è tra 6,5 e 7 miliardi di euro annui, superiore a quella destinata ai neonati nel primo anno di vita, stimata attorno ai 4,5 miliardi.
Nonostante la loro dinamicità e connessione digitale, i single sono anche più vulnerabili: l’assenza di economie di scala li obbliga a sostenere da soli tutte le spese fisse, con l’abitazione che assorbe il 41% del budget. Questo li rende più sensibili agli aumenti dei prezzi e limita la spesa discrezionale.
Confesercenti sottolinea che le micro-famiglie non influenzano solo il retail, ma anche i servizi sociali e le politiche economiche: imprese e istituzioni devono adattarsi a una domanda più frammentata, prevedendo formati, assortimenti e servizi personalizzati e sostenendo il potere d’acquisto dei consumatori soli.
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