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MODA & ARTE
24 Settembre 2025 - 13:20
Fonte: Instagram/@giorgioarmani-@pinacotecabrera
Non c’è voluto molto a capire chi dovesse aprire le porte della moda alla Pinacoteca di Brera. A Milano il primo nome non poteva che essere quello di Giorgio Armani. E così, mentre la città ancora ne piange la scomparsa, il museo gli dedica una mostra che segna i cinquant’anni della sua Maison. “Giorgio Armani: Milano con amore” è visitabile da oggi, 24 settembre, fino all’11 gennaio 2026: un percorso che mette in dialogo oltre centoventi abiti con i capolavori della galleria, trasformando l’omaggio in un racconto di eleganza e memoria.
Armani con Brera aveva un rapporto speciale. Qui aveva deciso di vivere e lavorare, attratto da quell’equilibrio raro tra cultura e vitalità che il quartiere ancora custodisce. Un legame riconosciuto ufficialmente nel 1993, quando l’Accademia di Belle Arti gli conferì un titolo accademico per la coerenza della sua ricerca e per la capacità di unire rigore e immaginazione.
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Il cuore della mostra è l’incontro tra le creazioni dello stilista e i dipinti custoditi dal museo, dal Medioevo all’Ottocento. Non semplici accostamenti, ma un dialogo che gioca su forme, colori e materiali, invitando il visitatore a scoprire legami inaspettati. “La moda intesa come arte decorativa viene accolta a Brera”, spiega Chiara Rostagno, vicedirettrice della Pinacoteca all'ANSA. “Sarà un unicum: un dialogo fra Giorgio Armani, il museo e il patrimonio artistico custodito”.
Il direttore della Pinacoteca, Angelo Crespi, ha ricordato ad Artribune la portata dell’iniziativa: “Armani è l’espressione più tipica della cultura di Brera, luogo unico nel mondo dove da cinquecento anni si fa arte, ricerca e innovazione. Per questo ho voluto dedicare a lui e ai cinquant’anni della Maison una mostra che ne esalta il talento assoluto e lo stile inimitabile”.
Con “Milano con amore” la Pinacoteca accoglie per la prima volta la moda nelle sue sale. È un passaggio importante, che unisce due linguaggi diversi ma vicini, e che consegna al pubblico non solo il ritratto di un grande stilista, ma anche il racconto di come l’arte e la vita possano fondersi in un’unica storia.
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