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L'EVENTO

Torino, si chiude il Festival Giovani Adulti: periferie protagoniste tra memoria, attualità e libertà di espressione

Un evento che ha fatto parlare, dentro e fuori il perimetro di Parco Dora. Ma soprattutto ha fatto — ed è la cosa più rara

Torino, si chiude il Festival Giovani Adulti: periferie protagoniste tra memoria, attualità e libertà di espressione

Ottanta laboratori, oltre 2.500 studenti coinvolti, sedici scuole partecipanti. E un parco, quello di Dora, restituito per tre giorni a famiglie, giovani, bambini, anziani, persone fragili. Cala oggi il sipario sulla terza edizione del Festival GiovaniAdulti - I confini della realtà, rassegna nata per riportare cultura e confronto nelle periferie torinesi.

Due, in particolare, gli incontri che hanno segnato la mattinata conclusiva con le scuole. Prima il Tenente Colonnello Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valor militare per i fatti di Mogadiscio, che ha parlato ai ragazzi della sua disabilità come conseguenza del dovere. Poi il collegamento, da Gaza, con Padre Gabriel Romanelli, parroco della Sacra Famiglia, ferito durante un bombardamento israeliano e ancora oggi testimone diretto di una crisi umanitaria senza precedenti: «Non sappiamo cosa succederà domani, ma ogni giorno accogliamo 450 persone: anziani, ammalati, bambini. I bombardamenti continuano».

Il festival, curato da Francesco Borgonovo, ha trasformato per tre giorni Parco Dora in uno spazio aperto e attraversato. Laboratori creativi, esperienze inclusive, incontri pubblici, sport e dibattiti. Tra le attività: illustrazione, fumetto, podcast, kung fu, danza, boxe, simulazioni con la Croce Rossa, percorsi esperienziali sull’inclusione curati da CPD e INAIL, ma anche magia e sicurezza stradale, per bambini e ragazzi. Sul fronte culturale, Giovani Adulti ha mescolato accademici, giornalisti, scrittori e artisti, lasciando spazio a una pluralità di voci e contenuti. Tra gli ospiti: Giuseppe Cruciani, Marco Rizzo, Giulio Cavalli, Antonio Padellaro, Marcello Foa, Andrea Zhok, Francesco Giubilei, Alberto Cirio, Maurizio Marrone, Maki Hasegawa, Giorgio Bozzo, Francesco Silvestri. La serata conclusiva prevede un momento dedicato al giornalismo true crime, con Flaminia Bolzan e Gianluca Zanella, seguito da un incontro sulla libertà di espressione e sul pensiero non allineato, con Peter Gomez, Boni Castellane, Giuseppe Culicchia e lo stesso Borgonovo, in memoria di Charlie Kirk. A commentare il festival è l’assessore regionale al Welfare, Maurizio Marrone, tra i promotori dell’iniziativa: «Tutti parlano di riqualificazione delle periferie e protagonismo giovanile. Giovani Adulti lo fa. C’è chi chiacchiera, e chi porta migliaia di ragazzi a contatto con cultura, sport e libertà. Nei quartieri popolari, non nei salotti». Un festival che ha fatto parlare, dentro e fuori il perimetro di Parco Dora. Ma soprattutto ha fatto — ed è la cosa più rara.

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