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Giornata mondiale del caffè: ma con i rincari del 2025 non c'è niente da festeggiare

Il 1° ottobre si festeggia la bevanda più amata al mondo, ma i prezzi continuano a salire: in Italia la tazzina sfiora i 2 euro

Giornata mondiale del caffè: ma con i rincari del 2025 non c'è niente da festeggiare

Il 1° ottobre si celebra la Giornata mondiale del caffè, ma quest’anno il clima non è dei più sereni per chi ama la bevanda simbolo degli italiani. Il settore sta attraversando una fase di instabilità che si riflette in aumenti dei prezzi a carico di produttori e consumatori.

Secondo i dati, i rincari interessano sia il caffè in grani che quello macinato, mettendo in difficoltà torrefattori e bar. In Italia, entro la fine del 2025, il prezzo dell’espresso al bancone potrebbe arrivare a 2 euro, con un incremento superiore al 50% rispetto al 2020 (fonte: Unimpresa). Cresce intanto l’attenzione dei clienti verso la qualità e la sostenibilità delle filiere.

Le ragioni dei rincari

Diversi fattori hanno spinto i prezzi verso l’alto:

  • Cambiamento climatico: fenomeni come siccità e inondazioni hanno ridotto i raccolti in Paesi chiave come Brasile e Vietnam, compromettendo la produttività delle piantagioni.

  • Domanda in crescita: mercati emergenti come Cina e India stanno aumentando i consumi, creando squilibrio tra domanda e offerta.

  • Speculazioni finanziarie: il caffè è ormai una materia prima volatile, influenzata da fondi di investimento e speculatori che amplificano le fluttuazioni.

  • Costi logistici e trasporto: l’aumento di carburanti, la scarsità di container e le difficoltà nelle catene di approvvigionamento hanno fatto lievitare i costi di distribuzione.

Negli ultimi anni, l’Arabica è cresciuta del 62%, mentre il Robusta ha segnato un aumento del 78%.

Consumi in Italia

Il 2025 evidenzia un calo dei consumi di caffè verde pari al -6,85% rispetto al 2022, per un totale di 327 milioni di kg. Parallelamente cresce il successo delle cialde e capsule, con un aumento del 18,8% nella grande distribuzione.

Il caffè casalingo resta predominante, rappresentando oltre il 70% dei consumi nazionali. Al contrario, i bar, pur meno rilevanti in termini di quantità, risentono maggiormente dei rincari per via del prezzo crescente della singola tazzina.

Un prodotto in piena trasformazione

Il caffè, oltre a essere una delle bevande più amate al mondo, sta diventando un indicatore delle sfide globali: dal cambiamento climatico alle dinamiche economiche, fino alle nuove abitudini di consumo.

Se i rincari preoccupano, dall’altro lato stanno spingendo sempre più consumatori a privilegiare origine dei chicchi, metodi di lavorazione e certificazioni etiche.

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