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Il caso
04 Ottobre 2025 - 11:52
Non era solo un’autoscuola. Era diventata il riferimento per tutto il Nord Italia per chi voleva recuperare i punti della patente senza passare dai corsi obbligatori. Bastava pagare, e comparivi presente. Anche se non ti eri mai seduto in aula. È quanto ha scoperto la polizia stradale di Torino, al termine di un’indagine partita a fine 2024 e chiusa con l’interruzione delle attività illecite dell’istituto. Un’indagine condotta in silenzio dalla Squadra di Polizia Giudiziaria, incrociando strumenti tecnici e metodi tradizionali. Clienti insospettabili: dai manager agli autisti, fino a un uomo agli arresti domiciliari. Tutti accomunati da una cosa: risultavano presenti ai corsi senza esserci mai stati. I registri venivano compilati a tavolino, dai responsabili stessi della scuola guida. Le perquisizioni, disposte dall’autorità giudiziaria lo scorso febbraio, hanno confermato tutto: documentazione falsa, presenze inventate, firme fotocopiate. Il sistema era rodato, e andava avanti da mesi. Ora, per il titolare e un dipendente è scattato l’obbligo di dimora. E la lista dei finti candidati, tutti formalmente in regola, è già nelle mani degli inquirenti.
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