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12 Ottobre 2025 - 09:00
La tensione tra Federfarma e le organizzazioni sindacali sui rinnovi contrattuali dei circa 60.000 dipendenti delle farmacie private italiane continua a crescere. Negli ultimi mesi, il confronto, già acceso, ha subito una brusca impennata con la cancellazione da parte di Federfarma dell’incontro previsto per il 9 ottobre, un gesto definito dai sindacati “senza precedenti e lesivo di tutti gli sforzi profusi finora”.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno reagito definendo l’azione di Federfarma “inaccettabile” e annunciando una fase di mobilitazione che coinvolgerà l’intero comparto. L’iniziativa culminerà in uno sciopero nazionale, mirato a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle esigenze dei lavoratori delle farmacie.
I sindacati sottolineano come tale mobilitazione possa creare inevitabili disagi per i cittadini, soprattutto in un periodo in cui le farmacie stanno assumendo un ruolo sempre più centrale come presidi sanitari locali, fornendo servizi ben oltre la semplice dispensazione di farmaci.
Il percorso negoziale
Il precedente incontro, svoltosi il 5 agosto, aveva visto Federfarma avanzare una nuova proposta salariale, pari a 180 euro lordi mensili, in aumento rispetto ai 120 euro inizialmente proposti, ma ancora distante dalla richiesta sindacale di 360 euro. Le sigle sindacali avevano comunque mostrato disponibilità a proseguire il dialogo, con altri due incontri calendarizzati per il 9 e il 29 ottobre. Tuttavia, uno sciopero territoriale indetto il 26 settembre in Sardegna aveva già raffreddato i rapporti, portando Federfarma a sospendere momentaneamente gli appuntamenti previsti.
Superare le difficoltà
Secondo i sindacati, nelle settimane precedenti sono stati compiuti sforzi significativi per mantenere un confronto costruttivo con Federfarma, affrontando questioni cruciali come salari, orari di lavoro, formazione e valorizzazione della professionalità dei dipendenti di farmacia. La decisione di sospendere l’incontro ha sorpreso e preoccupato le organizzazioni, rischiando di riportare tutto il negoziato a uno stallo.
Federfarma conferma la propria disponibilità a riprendere il dialogo per risolvere le criticità, ma evidenzia come la minaccia dello sciopero rappresenti un ostacolo ulteriore al rinnovo contrattuale. I sindacati, invece, puntano a far comprendere al pubblico e alle istituzioni le motivazioni della mobilitazione, ribadendo l’importanza strategica del lavoro delle farmacie per la sanità di prossimità.
Gli occhi restano ora puntati sul prossimo incontro del 29 ottobre, che potrebbe segnare una svolta nel lungo braccio di ferro tra le parti.
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