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Il caso

Vandalizzata la sede del Pd ad Acqui Terme: vetrata sfondata con un bidone dei rifiuti

Indagini dei carabinieri per identificare i responsabili. Solidarietà anche dalla Lega: «Inaccettabile la violenza contro la libera espressione politica»

pd acqui

La vetrina vandalizzata nella sede del Partito Democratico di Acqui Terme, in Galleria Volta

Ad Acqui Terme, in provincia di Alessandria, è stato commesso nella notte un atto di vandalismo nei confronti della sede del Partito Democratico in Galleria Volta. La vetrata d’ingresso del circolo “Raffaele Salvatore” è stata sfondata con un bidone per la raccolta dei rifiuti, scagliato con forza contro l’ingresso.

Secondo quanto ricostruito da Ezio Cavallero, della segreteria cittadina, per romperla sarebbe stato utilizzato “un bidone per la raccolta indifferenziata dei rifiuti, scagliato con una forza non indifferente”. «Oltre a fracassare il vetro – ha spiegato – ha divelto la tenda, poi il contenitore è finito nei locali. Fortunatamente nulla è stato portato via, nessun sfregio, nessuna scritta».

L’allarme è scattato in mattinata dopo la segnalazione di una residente della galleria, che ha notato la vetrina spaccata. Sul posto sono intervenuti polizia locale, carabinieri e la scientifica, che stanno acquisendo le immagini delle telecamere comunali e condominiali per individuare gli autori.

Il segretario cittadino del Pd, Mauro Poggio, ha spiegato che non è stato rinvenuto alcun messaggio di rivendicazione e che, al momento, il partito resta “cauto” in attesa degli accertamenti, per capire se si tratti di un atto vandalico o di un gesto a sfondo politico. «Certo è – ha proseguito Cavallero – che la vetrina di fronte alla nostra era intatta».

Numerosi i messaggi di solidarietà arrivati nelle ore successive. Il consigliere regionale Pd e vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Ravetti ha espresso vicinanza agli iscritti, mentre Marco Cerini, segretario della Lega di Acqui, ha diffuso una nota in cui si legge: «Episodi di intolleranza e violenza, che colpiscono il cuore della democrazia e la libera espressione politica, sono inaccettabili e minano il civile confronto. Tali atti devono essere condannati con la massima risolutezza, senza alcuna riserva o giustificazione, in quanto non hanno nulla a che fare con la dialettica politica. L’agone democratico si svolge con le idee, non con la distruzione».

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