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Istruzione
29 Ottobre 2025 - 07:11
Con il voto finale della Camera dei deputati, diventa legge il “decreto maturità”, presentato lo scorso settembre dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. La riforma introduce importanti cambiamenti per l’esame di fine ciclo delle scuole superiori, che torna a chiamarsi “maturità”, abbandonando la denominazione di “esame di Stato” adottata con la riforma Berlinguer.
Tra i punti centrali del nuovo provvedimento c’è la tolleranza zero verso chi boicotta la prova orale: chi si presenterà davanti alla commissione e deciderà di restare in silenzio volontariamente sarà bocciato, anche se ha raggiunto la sufficienza complessiva.
Da quest’anno la commissione d’esame sarà composta da cinque membri (due interni, due esterni e un presidente), invece dei sette precedenti.
Scompare il vecchio sistema dei “collegamenti”, ovvero il sorteggio di un argomento casuale da cui partire per il colloquio.
La prova si concentrerà su quattro materie scelte direttamente dal Ministero, che saranno comunicate con una circolare ufficiale a gennaio.
Gli studenti che si rifiuteranno di partecipare attivamente o faranno “scena muta” per protesta verranno considerati non idonei e dovranno ripetere l’anno scolastico.
Il decreto introduce anche modifiche in tema di viaggi d’istruzione. Con l’aggiornamento del Codice degli Appalti, le scuole potranno scegliere i fornitori di trasporto dando priorità alla qualità e alla sicurezza piuttosto che al semplice vantaggio economico.
Tra i criteri da rispettare figurano:
la presenza di dispositivi di sicurezza a bordo,
l’accessibilità per gli studenti con disabilità,
la formazione e competenza dei conducenti.
Obiettivo: garantire viaggi più sicuri e inclusivi per tutti gli alunni.
Cambia anche la terminologia per le esperienze di apprendimento esterne alla scuola. Dopo le fasi di alternanza scuola-lavoro e Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento), arriva ora la definizione di “formazione scuola-lavoro”.
Il nuovo modello comprende tutte le attività che contribuiscono alla formazione e all’orientamento professionale degli studenti, realizzate in aziende o enti del terzo settore.
Il Consiglio dei ministri ha inoltre deciso di vietare le esperienze ad alto rischio, a tutela della sicurezza degli studenti coinvolti.
«Con questa riforma restituiamo valore e dignità alla Maturità, tornando a farne un momento decisivo di crescita personale e culturale», ha dichiarato il ministro Giuseppe Valditara.
«Dal prossimo anno – ha aggiunto – chi farà scena muta per protesta sarà bocciato. La prova orale sarà incentrata su quattro materie ministeriali, e nella valutazione finale peserà anche l’impegno in attività extrascolastiche di particolare rilievo».
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