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Sanità

Tranchida firma il bilancio 2024: torna l’ordine a Città della Salute, ma resta un disavanzo di 51 milioni

«Al mio arrivo c’era disordine amministrativo, oggi riportiamo l’azienda all’ordinarietà»

Tranchida firma il bilancio 2024: torna l’ordine a Città della Salute, ma resta un disavanzo di 51 milioni

Il direttore generale Livio Tranchida durante la la firma del bilancio

Dopo mesi di attesa e il «no» dell’ex Thomas Schael, la Città della Salute di Torino torna ad avere un bilancio approvato. Il consuntivo 2024 è stato presentato e firmato oggi dal direttore generale Livio Tranchida, segnando il ritorno alla normalità contabile per la più importante azienda ospedaliera del Piemonte e d’Italia. Un risultato che arriva dopo mesi di incertezze, indagini e rinvii legati soprattutto al “caso Fondo Balduzzi” e ai mancati introiti per la libera professione medica, ma che non cancella del tutto le difficoltà: il documento chiude infatti con un disavanzo di 51 milioni di euro.

«Quando sono arrivato a inizio settembre, il bilancio non c’era», ha ricordato Tranchida, insediato da appena due mesi. «L’azienda si trovava in una condizione di disordine amministrativo e di disequilibrio, che rischiava di mettere in discussione la continuità aziendale. Oggi, invece, la Città della Salute ha il suo bilancio: un atto che non dovrebbe essere una notizia, ma che in questo contesto lo è, e la dice lunga».

Dal punto di vista finanziario, il bilancio 2024 registra 1 miliardo e 128 milioni di euro di produzione, con un disavanzo di poco superiore ai 51 milioni di euro. Tranchida ha parlato di «logiche del disavanzo diverse: una parte dovuta all’appropriatezza, una parte a scelte passate», aggiungendo che «la produzione deve risalire e molte procedure amministrative vanno riviste». La libera professione intramoenia vale circa 34 milioni di euro, pari al 3% della produzione totale. «Questo ospedale per il 97% produce attività istituzionale. Stiamo lavorando per un nuovo regolamento sulla libera professione sotto la supervisione degli advisor. Uno dei punti più delicati resta quello del Fondo Balduzzi, al centro dell’inchiesta della Procura e dei mancati incassi per circa 7 milioni di euro relativi alle quote del 5% sulle prestazioni in intramoenia».

Sul tema è intervenuto il direttore amministrativo Giampaolo Grippa, spiegando che «il titolo giuridico è stato eliminato dal bilancio 2024, in coerenza con le sentenze della scorsa primavera, che hanno dichiarato inesigibili quei crediti nei confronti dei medici. Abbiamo fatto un’operazione di chiarezza e regolarità dei processi, per ristabilire fiducia e continuità aziendale».

Soddisfazione anche dall’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, che ha parlato di «un risultato straordinario raggiunto in sei settimane» grazie «al lavoro dei dirigenti e alla guida ferma di Grippa e Tranchida. L’azienda è stata traghettata fuori da un guado difficilissimo, ma ora servono armonia e rigore nei rapporti con i privati e nel rispetto delle norme. Gli advisor ci accompagnano, ma la soluzione deve nascere dentro la struttura».

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