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12 Novembre 2025 - 10:05
Le nuove analisi sulle impronte della villetta di via Pascoli a Garlasco non modificano la ricostruzione del delitto di Chiara Poggi. Il perito Giovanni Di Censo, nominato nell’ambito dell’incidente probatorio, ha concluso che le impronte appartengono alla vittima, al fratello Marco e a un carabiniere intervenuto il 13 agosto 2007. Nessuna traccia, invece, riconducibile ad Alberto Stasi — condannato in via definitiva — né ad Andrea Sempio, indagato nella nuova inchiesta.
Sul sacchetto dei cereali e sulla busta della spazzatura sono state trovate sei impronte di Chiara, mentre una sull’ingresso è di un militare e un’altra sul garage di Marco Poggi. I risultati confermano quanto già accertato 18 anni fa e non introducono nuovi elementi sul caso.
La difesa di Sempio, con gli avvocati Liborio Cataliotti e Angela Taccia, ha commentato che l’esame “esclude impronte riconducibili al nostro assistito”.
Intanto a Brescia prosegue l’inchiesta per corruzione che coinvolge l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti e Giuseppe Sempio. Il 14 novembre il Tribunale del Riesame discuterà il sequestro dei dispositivi informatici del magistrato, già annullato due volte, mentre la difesa chiede limiti più precisi alle perquisizioni e l’intervento di un perito indipendente.
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