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Il fatto
13 Novembre 2025 - 18:00
Quattro anni e due mesi di carcere: è la condanna inflitta al giovane ritenuto il promotore della sommossa scoppiata nell’agosto 2024 dentro il carcere minorile Ferrante Aporti di Torino. È l’unico imputato ad aver affrontato il rito ordinario: gli altri nove coimputati avevano scelto l’abbreviato e hanno già incassato pene fino a otto anni e quattro mesi. Il giudice lo ha riconosciuto colpevole di devastazione, saccheggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. La procura dei minori aveva chiesto sei anni e quattro mesi, ma la pena stabilita è risultata più bassa. Respinta, invece, la richiesta della difesa — l’avvocato Domenico Peila — di avviare un percorso di giustizia riparativa, proposta a cui la procura si era opposta. Il ragazzo non è un volto nuovo nelle aule di giustizia.

È lo stesso giovane che, nel 2023, aveva colpito Mauro Glorioso con una bicicletta elettrica scagliata davanti alla discoteca The Beach, ai Murazzi. Da quell’aggressione Glorioso rimase tetraplegico. Per quell’episodio, il giovane è già stato condannato in via definitiva a oltre nove anni di reclusione. La notte tra l’1 e il 2 agosto 2024, al Ferrante Aporti esplose una vera e propria rivolta. I detenuti misero a ferro e fuoco l’istituto: mobili rovesciati, vestiti dati alle fiamme, manici di scopa usati come spranghe. Gli agenti provarono a contenere la violenza, mentre all’esterno la polizia chiudeva le strade per evitare fughe di massa. Alcuni ragazzi filmarono tutto con un cellulare introdotto di nascosto e caricarono i video su TikTok, mostrando in diretta il caos dietro le sbarre. Quelle immagini diventarono la prova più eloquente del disastro.
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