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Il caso

Quattro evasi dal carcere di Torino in venti giorni: due ancora in fuga

L’avvocato di uno dei detenuti teme il peggio: «Si è sempre comportato bene, non so se è scappato o se gli è successo qualcosa»

Quattro evasi dal carcere di Torino in venti giorni: due ancora in fuga

Nel giro di 20 giorni, 4 detenuti del carcere Lorusso e Cutugno di Torino hanno fatto perdere le proprie tracce. Tutti uscivano regolarmente per motivi di lavoro, ma 2 di loro non sono più rientrati. Gli altri sono stati rintracciati: uno si era rifugiato a casa della fidanzata, un altro è tornato spontaneamente dopo tre giorni di assenza. I 2 ancora fuori sono Ferdinando Palmini e Juri Peca, albanese di 49 anni. Quest’ultimo lavorava nel campo edile e gli restavano 9 mesi alla fine della pena. Una condotta impeccabile, tanto da ottenere la possibilità di lavorare fuori dal carcere. Il suo legale, l’avvocato Salvatore Dionesalvi, non nasconde la preoccupazione: «Non so se si tratti davvero di un’evasione. Il mio assistito si è sempre comportato bene, aveva diritto ai benefici e allo sconto di pena. Non rientra dalla fine di ottobre e temo possa essergli accaduto qualcosa». L’allarme sulle ripetute evasioni arriva dal sindacato di polizia penitenziaria Osapp: «il carcere di Torino è al collasso, così come l’intero distretto Piemonte-Valle d’Aosta», denuncia il segretario generale Leo Beneduci. «Un caos gestionale che compromette la sicurezza dei cittadini e la credibilità del sistema penitenziario». Tra i quattro detenuti evasi dal 23 ottobre, tre erano ammessi al lavoro esterno e uno in regime di semilibertà. Quest’ultimo, dopo tre giorni, ha fatto ritorno in cella. Gli altri due, un uomo rumeno e uno italiano, sono già stati riportati in carcere. L’Osapp ha chiesto al ministro della Giustizia Carlo Nordio di inviare un’ispezione ministeriale urgente per verificare la gestione della casa circondariale torinese e, più in generale, la tenuta del sistema penitenziario regionale.

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